15 febbraio 2010

Scuola fallita: La rosea situazione descritta da Presadiretta di RAI 3


La puntata dell'inchiesta in onda domenica 14 febbraio 2010 alle 21.30 ha fornito un quadro allucinante della scuola italiana. Eppure si tratta di una visione ancora forse eccessivamente ottimistica.
Realizzato a partire dall'autunno 2009, il servizio giornalistico descrive un contesto ormai sostanzialmente superato.
Due mutamenti radicalmente drammatici sono nel frattempo intervenuti.
Uno era embrionalmente accennato nell'affermazione di quella preside che, intervistata, confessava che i fondi disponibili per il funzionamento della scuola sarebbero presumibilmente terminati a febbraio.
Ebbene ci siamo. Al momento attuale le destinazioni di risorse alle scuole non sono più semplicemente ridotti in modo progressivo, ma il ministero comunica alle scuole che i crediti vantati sono da considerare indisponibili. Per il presente invece, non ci sono nuovi fondi. Punto.
La Nota ministeriale del 22 dicembre 2009 dispone l'inserimento nell'aggregato Z dei residui attivi di competenza del Ministero. Cosa significa praticamente questa espressione tecnica? Che i fondi DOVUTI per gli anni passati alle scuole non verranno pagati. Le spese già anticipate dalle singole istituzioni scolastiche negli anni passati sono dunque da considerare come un credito al pagamento al quale il debitore si sottrae.
Finora tante scuole pubbliche erano riuscite a sopravvivere economicamente grazie al soccorso delle risorse fornite dagli enti locali. Purtroppo Province e Comuni si trovano ora in condizione di non poter ulteriormente soccorrere le scuole del loro territorio. La voragine del debito non può essere nemmeno lontanamente colmata con i limitati "contributi volontari" delle famiglie.
La scelta politica di dirottare ingenti risorse finanziarie verso la scuola paritaria di iniziativa imprenditoriale privata, sottraendole alla scuola pubblica, comporta le sue naturali conseguenze.
Siamo in bolletta.
Un ottimo approfondimento è QUI
Il secondo elemento è l'attuazione della riforma delle superiori. Le dirompenti conseguenze di questo ulteriore intervento di politica scolastica non si sono ancora dispiegate, ma l'impatto sarà evidente nell'autunno 2010. Molte lacrime debbono ancora essere versate.

3 commenti:

FRANCESCO SCHIPANI ha detto...

Una riforma seria della scuola dovrebbe partire da un serio reclutamento degli insegnanti. Cetera sequentur ...
Ho scritto due libri di didattica, uno di grammatica italiana edito da Hoepli, l'altro edito da Principato, sulla metrica latina.
Sono precario dal 2001 e indovinate quanti punti mi vengono riconosciuti nella graduatoria a esaurimento per le due suddette pubblicazioni?
0 punti per la prima, 0 per la seconda.
Francesco.

www.francescoschipani.blogspot.com

educatore ha detto...

@Francesco

Grazie per l'intervento. Condivido ciò che esprimi. Il sistema di reclutamento rimane arcaico, a dispetto dei rinnovati richiami al merito. Comprendo che permangano resistenze di parte sindacale, ma così non va proprio. Il problema centrale rimane però... Ha senso ancora parlare di reclutamento quando per anni ci sarà una progressiva riduzione di posti?

uniroma.tv ha detto...

Al seguente link potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo "Educare alla speranza"

http://www.uniroma.tv/?id_video=15090

Ufficio Stampa di Uniroma.TV
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