25 gennaio 2010

Italia 24° in Europa per spese istruzione

Propongo, senza commentarla, la citazione di un brano tratto da LABITALIA, portale di ADNKRONOS.

Lecce, 25 gen. (Labitalia) - L'Italia spende per l'istruzione ''il 4,7% del pil a fronte del 5,1 della media europea, ed è collocata al 18° posto su 27. Per l'istruzione in Italia si spende il 9,7% della spesa pubblica rispetto all'11% della media europea, siamo al 24° posto su 27 paesi dell'Unione europea''. E' quanto emerge da una ricerca presentata a Lecce in occasione del XII Congresso nazionale Uil Scuola. ''Se passiamo alle retribuzioni in rapporto alla ricchezza nazionale, una sorta di indicatore di considerazione sociale, l'Italia è a 0,99 a fronte di una media europea di 1,14; siamo collocati anche qui nella parte bassa della classifica'', rileva il segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna.

13 gennaio 2010

Non resta che ridere

Solitamente pubblico qui i miei noiosi interventi...
Ma questo scritto è troppo divertente e desidero condividerlo perché è indispensabile iniziare il nuovo anno con un po' di buonumore.

Care Amiche e cari Amici,

all'inizio del 2010 desidero ringraziarvi per tutte le e-mail che mi sono state inoltrate durante l'anno appena trascorso.
Ringrazio chi mi ha mandato la mail che parlava della cacca di topo nella colla delle buste, così adesso uso una spugnetta bagnata ogni volta che devo chiudere una lettera.
Ho terminato i miei risparmi perché ho mandato tutto alla ragazzina malata che sta per morire in ospedale per la 387.258° volta. Ma andrà meglio dopo che avrò ricevuto le 15.000 Sterline che Bill Gates e la Microsoft mi manderanno per partecipare al loro speciale programma di mail.
In alternativa, negozierò col cassiere capo della Banca di Nigeria che vuole dividere con me 7.000.000 di dollari dicendo di essere un lontano parente di un correntista che è morto senza lasciare testamento, accontentandosi di un mio contributo di soli 200 Euro. Non mi preoccupo per me, perché ci sono 363.214 angeli che mi guardano le spalle ed ho imparato che le mie preghiere vengono ascoltate ed esaudite solo se inoltro le mail a sette amici ed esprimo un desiderio entro i successivi cinque minuti.
Non bevo più Coca Cola perché è in grado di rimuovere le macchie dalla tazza del cesso. Non faccio più benzina senza portare con me un amico che controlli che un serial killer non si nasconda sul sedile di dietro mentre riempio il serbatoio. Non vado più ai centri commerciali perché qualcuno potrebbe drogarmi con un campione di profumo e derubarmi. Non rispondo più al telefono perché qualcuno potrebbe chiedermi di digitare un numero e poi riceverei una bolletta telefonica con migliaia di chiamate in Jamaica, Uganda, Singapore e Uzbekistan.
Non posso neppure raccogliere la banconota da 5 euro che ho trovato per terra in parcheggio perché probabilmente è stata lasciata lì da un molestatore sessuale che aspetta dietro una macchina per abusare di me.

Se non mandate questa mail ad almeno 144.000 persone nei prossimi 70 minuti un enorme gabbiano con la diarrea vi cagherà in testa domani pomeriggio alle 17,22.
Lo so per certo perché è già successo ad un amico di un vicino dell'ex suocera del secondo marito di mia cugina!
E.... a proposito: uno scienziato sud-Americano, dopo lunghi studi, ha scoperto che le persone con un basso quoziente di intelligenza e che non fanno abbastanza sesso leggono sempre le mail tenendo la mano sul mouse. Non prendetevi il disturbo di levare la mano adesso: è troppo tardi.

Detto questo.... sarà un buon 2010 ?
Ve lo auguro di cuore.

10 gennaio 2010

Identificare gli stranieri: Il ministro chiarisca come procedere alla discriminazione

Secondo una rilevazione statistica piuttosto datata, Il limite del 30% di alunni stranieri per classe dovrebbe interessare poche centinaia di istituti scolastici italiani.
Staremo a vedere.
Il Ministero dell’Istruzione dovrebbe però chiarire CHI va considerato straniero.
Risulta infatti straniero chiunque sia nato in Italia da genitori stranieri, con alcune limitate eccezioni.
Dunque un bambino o una bambina che hanno seguito fin dall’inizio il percorso scolastico: asilo, elementari, scuola media… è soggetto a discriminazione.
Spesso si tratta di minori che non conoscono, se non stentatamente, la lingua originaria della famiglia: ragazzi e ragazze che conoscono persino il dialetto locale e che parlano con inequivocabile accento regionale italiano.
Sono questi gli “stranieri” che non si vogliono in classe per facilitarne l’inserimento?
Attendiamo lumi dal ministero.
Si dica chiaramente se la piena padronanza della lingua italiana, se l’adesione consapevole ai valori di rispetto, libertà e democrazia, se l’ininterrotta pratica quotidiana di cultura e socialità italiana, fin dalla nascita su suolo italiano, non sono titoli sufficienti per conquistare la dignità di un banco in classe accanto agli amici d’infanzia.
Immaginiamo che in segreteria si presentino i genitori che iscrivono i bambini: Giani Stuparich (con una enne sola) e Diego Barezzani. Come si stabilisce chi è straniero? Dal nome?
Il primo si chiama come un glorioso patriota italiano, il secondo come un bambino argentino: curioso come la storia e la geografia si prendano gioco dei pregiudizi umani.
Nelle mie classi ci sono italiani che portano nomi come Jessica, Michael, Erik, Vadim, Sharon… che siedono accanto a Maria, Anna, Enrico, Andrea, Luca (che sono giuridicamente minori stranieri).
Ne deduco che, per ottenere l’iscrizione presso alcune sedi scolastiche, sarà necessario che i genitori presentino il certificato di cittadinanza.
Il ministero chiarisca!
Sto pregando di leggere presto che la nota ministeriale è stata fraintesa, che non si intendeva ciò che tutti hanno inteso, che si è scherzato e che era la solita battuta improvvisata al bar e travisata dai giornalisti.
Questa volta escluderei la strumentalizzazione politica dei soliti comunisti: Berlinguer è d’accordo con il ministro!

Cara Maristella, mi rivolgo a te come una figlia.
Mi permetto di invitarti a leggere e comprendere, prima di assumere sbrigative decisioni che vorrebbero risolvere in modo semplice questioni molto complicate.
Ascolta i dirigenti scolastici.
Ascolta i docenti.

08 gennaio 2010

Non c'è più posto per il compagno di banco: che vada altrove!

- Limite del 30 % agli stranieri in classe stabilito da una nota ministeriale. L'eccesso dovrebbe forse essere distribuito nelle scuole circostanti, ma talvolta accade che anche queste siano già prossime al limite. La popolazione scolastica è costituita in modo consistente da nuovi italiani. Il problema sarà pesante in zone geografiche in cui ai giovani e giovanissimi stranieri saranno imposti onerosi spostamenti. Ci sono classi in cui bambini e bambine che hanno condiviso la gioia dell'apprendere nel corso delle elementari: saranno smembrate in prima media. Penso ai tanti "stranieri" che ho in classe e che conoscono lingua, storia e geografia d'Italia meglio di tante compagne e compagni nati qui. Perché allontanarli?
Implicitamente le nuove disposizioni ministeriali possono costituire un decisivo incoraggiamento all’istruzione privata "in proprio", a cura delle comunità straniere più consistenti ed aggregate.
La legge fascista del 5 settembre 1938 - XVI, n. 1390 (Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola) impose agli ebrei di "arrangiarsi" e nacquero le scuole ebraiche. Io continuo ostinatamente a credere in una scuola laica, libera e democratica.
Una scuola che esclude ed allontana non è la scuola che voleva Mario Bettinzoli, maestro e patriota cattolico a cui è intitolato il mio istituto scolastico. Una scuola che discrimina non è la scuola di Giacomo Perlasca, Astolfo Lunardi, Tita Secchi, Teresio Olivelli. A ciascuno di questi eroi bresciani è intitolato un istituto scolastico. Il loro sacrificio è oggi dimenticato?
Mir, Ana, Cristina, Maria, Diego, Alona, Alyssa, Elvis, Enxhi, Vadim, Joanna, Safa, Shanine… e tutti gli altri e le altre che parlano e scrivono disinvoltamente in italiano non possono avere un banco accanto ai compagni che hanno avuto a volte fino dall'asilo?
Allievi che d’estate vanno in giro indossando orgogliosamente la maglia azzurra della nazionale.
Studenti che lottano e vincono nelle gare sportive, onorando il nome della loro scuola.
Alunni che conquistano prestigiose borse di studio e riconoscimenti da "pagella d’oro".
Chi avrà il coraggio di stare in piedi davanti a loro e guardandoli negli occhi avrà animo di dire: «per te qui non c’è posto»?

03 gennaio 2010

Articolo 1 della Costituzione Italiana

Si raccolgono indicazioni per favorire la riforma costituzionale auspicata dal ministro Brunetta.

Inserisci la tua proposta nei commenti a questo post.
Le idee migliori verranno segnalate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Comincio con il mio modesto suggerimento:

« L’Italia è una Signoria fondata sul precariato.
La sovranità appartiene teoricamente al popolo che la esercita, nelle forme e nei limiti delle opportunità residue, delegandola al Capo del Governo.»