27 settembre 2009

Manca il gesso? Usate il computer!

Cosa mi direbbero famiglie e alunni se l'insegnante entrasse in classe, ogni volta, annunciando quello che "spiegherà"... ciò che "farà"... quello che "impareranno"?

Scuola subito!

Anestetizzata da una cultura dell'informazione fondata sull'apparenza e la proclamazione pubblicitaria, la società italiana sembra avere scambiato le conferenze stampa e gli annunci televisivi per la realtà.

Roma, 25 set. (Adnkronos) - Dotare mille classi al mese, per i prossimi quattro anni, di mini-pc, per arrivare a fine legislatura a "digitalizzare tutta la scuola". E' ''l'ambizioso progetto'' del governo annunciato questa mattina in conferenza stampa a Palazzo Chigi dai ministri dell'Istruzione e della Pubblica Amministrazione, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, che hanno fatto il punto sullo 'stato dell'arte' sulla diffusione delle nuove tecnologie nella scuola italiana.

Intanto le scuole chiedono contributi alle famiglie per poter comprare il gesso per la lavagna.

Te lo do' io il web!

Manca il gesso? Usate il computer!
Mi ricorda tanto una famosa frase attribuita alla regina Maria Antonietta quando aveva ancora la testa sul collo.

25 settembre 2009

Zero euro: i laboratori chiudono

Per il secondo anno consecutivo il ministero dell'Istruzione ha erogato "zero euro" per i fondi ordinari, mentre centinaia di istituti attendono dallo Stato rimborsi milionari, e i creditori minacciano di tagliare utenze e forniture.

Questo è quanto trovo scritto su www.repubblica.it di oggi.

La mia scuola ha un "residuo attivo" di circa 60mila euro. Sono soldi "promessi" dallo Stato ma non effettivamente assegnati alla scuola. Questa è ancora una situazione favorevole perché molte altre scuole della provincia sono in rosso di cifre ben superiori ai 100mila euro.

Da noi chi ha accettato impegni aggiuntivi per l'anno scorso (funzioni strumentali) resta in attesa di ricevere le sue competenze. Le ditte esterne che si occupano di manutenzione delle fotocopiatrici, forniture di materiali di consumo ecc... restano in attesa di essere pagate.

La soluzione che si sta diffondendo (che dilaga!) è quella di chiedere alle famiglie di versare SPINTANEAMENTE quote di contributi per carta igienica, sapone, detersivi, gesso, fotocopie...

I computer dei laboratori vanno progressivamente fuori uso per mancanza di pezzi di ricambio che non possono essere acquistati... D'altra parte non sono poi così necessari... Non c'è più la terza ora di "educazione tecnica" tradizionalmente dedicata all'informatica. Sono rimaste le sole due ore per settima /classe di "tecnologia". Le cosiddette "compresenze" che consentivano la costituzione di gruppi di lavoro non ci sono più. Restano le lezioni frontali con classe completa... Pochissime sono le scuole che dispongono di laboratori con il numero di postazioni adatto ad accogliere un'intera classe.

14 settembre 2009

Primo giorno di scuola: le bugie hanno le gambe corte

… ma se i mezzi di informazione rilanciano con martellante insistenza trionfalistici annunci , la gente comincerà a credere qualunque menzogna, purché ben sostenuta.

Così siamo al primo giorno di scuola e leggo l’offerta formativa della mia scuola come il tabellone di un aeroporto al collasso:

Laboratorio scientifico

CANCELLATO

Laboratorio di informatica

CANCELLATO

Laboratorio opzionale d’arte

CANCELLATO

Laboratorio opzionale di latino

CANCELLATO

Laboratorio di scrittura creativa

CANCELLATO

Laboratorio opzionale video

CANCELLATO

Laboratorio opzionale di teatro

CANCELLATO

Laboratorio opzionale di pallavolo

CANCELLATO

Laboratorio opzionale di danza

CANCELLATO

Laboratorio opzionale presciistica

CANCELLATO

Laboratorio recupero di lettere

CANCELLATO

Laboratorio alfabetizzazione stranieri

RIDOTTO

Semplice: riducendo aerei ed equipaggio, non si può capire come si possa affermare che i voli sono aumentati.

Questo, sia ben chiaro, non significa fare politica a scuola.

Significa dichiarare serenamente la situazione della scuola che conosco e che amo: la mia.

La politica della scuola la fa chi ha potere e strumenti per decidere e che ampiamente ne ha fatto uso.

Ora tocca alle famiglie fare i conti e capire quello che è successo.

Io i miei li ho fatti. Sono un “vecchio lupo di scuola” ed insegno dal 1972. Su 9 classi mi ritrovo oggi ad insegnare in due sole delle classi che già mi avevano come docente. Non ho chiesto il trasferimento: si tratta semplicemente degli effetti del riordino conseguente all’assegnazione del nuovo quadro orario.

Colleghi e colleghe incaricati a tempo indeterminato e solo poco più anziani, sono invece stati mandati a lavorare in sedi più disagiate, talvolta considerevolmente lontane dalla loro ormai consueta sede di servizio.

Primo giorno di scuola. Per tanti colleghi e colleghe precari è il primo giorno a casa dopo tanti anni di impegno.

Ho sentito e letto gli annunci … ma oggi a scuola ho visto solo vecchi insegnanti.

Gli anziani a lavorare ed i giovani a casa.

Del resto non è così che ora funziona nel mondo del “lavoro vero”?

C’erano tanti ragazzi e ragazze che chiedevano perché l’insegnante era cambiato e quello che avevano sempre avuto se ne era invece andato.

Oggi la classa verde, la classe rossa e la classe gialla, dove andavano Ali e Chen per imparare come si chiamano in italiano le cose che posano sul banco, sono rimaste con la porta chiusa.

Restavano aperte grazie agli “insegnanti in compresenza”.