30 marzo 2008

La Terra non gira o bestie!

Sotto le stelle di Paneroni
Apprendo da www.corriere.it che l' "astronomo e ricercatore" irakeno Fadhel Al-Said, nel corso di una trasmissione della emittente televisiva irachena Al Fayhaa, andata in onda qualche mese fa (la notizia si è risaputa solo ora) ha sorpreso il mondo accademico affermando che «il nostro pianeta è piatto».


Ora non vorrei che si verificasse la storica ricorrente ingiustizia delle grandi scoperte "scippate" al genio italico! ;-) :-)
Chi non ricorda con sdegno la prevaricazione che ingiustamente insiste nell'assegnare l'invenzione del telefono a Bell piuttosto che al nostro Marconi? :->

Ecco perciò che insorgo rivendicando con forza la primogenitura di questa sconvolgente scoperta.
Essa spetta indiscutibilmente a Giovanni Paneroni, incompreso genio bresciano.

Come dimostrano inconfutabili documenti originali conservati presso la Biblioteca Comunale di Rudiano (Brescia) Egli subì financo persecuzioni e l'onta della prigione, pur di propagare con fermezza la sua verità cosmologica: la Terra è piatta.
«Rotondità? Se fosse rotonda di notte capovolti come pioverebbe in su? Gli Americani sotto di notte discenderebbero come in cantina, le tegole precipiterebbero, i soldi, la pipa, il cappello cadrebbero nel vuoto in giù, treni e bastimenti sarebbero rovesciati

Ora non mi si venga a dire, così disinvoltamente, che uno Straniero è giunto solo in tempi così sospettosamente recenti, alla singolare scoperta.

Fu il nostro studioso bresciano Giovanni Paneroni il primo a proclamare la famosa affermazione: «La Terra non gira o bestie!».

SITO UFFICIALE DEDICATO A GIOVANNI PANERONI:
http://www.paneroni.altervista.org/public/

27 marzo 2008

Merito e Responsabilità

Un consistente ed autorevole gruppo di intellettuali ed esperti di scuola rivendica "merito e responsabilità" per invertire gli attuali disastrosi esiti dell'istruzione italiana.

Cliccare qui per leggere l'intero documento che mi ha fatto saltare sulla sedia.

Tutto vero, buono e giusto, persino sacrosanto.
Ma cosa ne sarebbe in una "scuola del merito e della responsabilità" degli adolescenti di frontiera ("borderline": in inglese suona meno preoccupante)?

Che ne sarà delle bambine e dei bambini delle 42 nazionalità che corrono per i corridoi della mia scuola durante l'intervallo? Le etnie più diverse del mondo si sono date convegno qui davanti a me.
Come faccio a spiegare ciò che debbono ripetere se non riesco nemmeno a scrivere il loro nome e loro non sanno neppure come si chiede per andare al bagno?

Come posso valutare le prestazioni scolastiche di Nadia che scrive al papà in carcere ma non sa stendere una relazione?
Di Elvis, che vive in comunità perché la famiglia ... era meglio se non l'aveva... e guarda perso il vuoto?
Come calcolo il merito di Matteo, che mi imbarazza con un abbraccio a sorpresa ma che non sa tenere allineate le squadre?

Chi glielo spiega a questi disgraziati che ogni giorno mi fanno morire e gioire, "non capenti" per forza maggiore, che bisognerebbe misurare col voto quanto e come non sanno fare, studiare, dire e scrivere.

Bisognerebbe che facesse media anche il voto in AMORE.

12 marzo 2008

"spariti" 13 milioni di euro dai fondi per l'istruzione

A me sembra una doppia sparizione. Per un verso la notizia riguarda la stupefacente fine di fondi del Ministero della Pubblica Istruzione, per altro verso a nascondersi per bene è la notizia stessa.
La testata giornalistica corriere.it pubblica il giorno 11 marzo 2008 l'articolo titolato "Scuola, rubati 13 milioni di euro. E' caccia alla talpa del ministero" a firma di Fiorenza Sarzanini.
Ritrovarlo con una semplice ricerca mi è riuscito difficile, ma il link funziona ancora.

Non commento. Mi limito a riportarne un brano...
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La denuncia del ministro Giuseppe Fioroni viene presentata il 16 gennaio scorso. Durante una delle verifiche periodiche, i funzionari si accorgono dell'ammanco di 13 milioni e centomila euro stanziati dall'Economia per i cosiddetti «bonus alle famiglie». I soldi erano stati accantonati su un conto Banco Posta Impresa. I primi accertamenti consentono di scoprire che sono stati spostati su un altro conto, intestato a una società di Bologna. Ma le ulteriori verifiche dimostrano che l'indirizzo corrisponde a un bar del centro della città: la società non esiste, i documenti utilizzati per aprire il deposito bancario sono falsi. La traccia è comunque buona perché rivela un ulteriore passaggio che porta ad un'altra azienda, la Egyptians for Investment and Tourism del Cairo e quindi al conto aperto presso la National Bank. Agli inizi di febbraio alcuni funzionari della Postale e dell'Interpol partono per l'Egitto, prendono contatti con la polizia locale e con i responsabili dell'Istituto di Credito. Il conto viene messo «sotto osservazione». Proprio in quei giorni viene effettuato un prelevamento di 50.000 euro. A questo punto viene congelato. Il governo italiano ottiene la garanzia che nessuno potrà effettuare altre operazioni, ma la somma rimane bloccata. Per ottenerne la restituzione è infatti necessaria una rogatoria internazionale: l'Italia deve dimostrare che quei soldi sono stati rubati.
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A me sembra che la notizia non abbia avuto rilievo nei notiziari a carattere nazionale.
Dà fastidio ammettere che 13 milioni di euro dei nostri soldi possono essere sottratti in modo così stupefacente, nella speranza che nessuno se ne accorga?
Quante altre volte è già successo e non si è venuto a sapere?

... poi vado dal mio preside e mi sento dire: "i soldi non ci sono".

10 marzo 2008

Un insegnante un po' trasgressivo

Su http://www.ilcineforum.it/frasi/elenco_frasi_famose.asp si trovano le "frasi famose" pronunciate nei film che qualcuno chiama "Cult Movie": le pellicole che hanno fatto la storia del cinema.

Mi aspetto di vedere presto inserito un aggiornamento quando uscirà il film "Indiana Jones Il Regno del Teschio di Cristallo".
"Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull" uscirà nelle sale USA, in prima mondiale il 22 marzo 2008. Il sito web ufficiale è http://www.indianajones.com/site/index.html
Lo scambio di battute tra Harrison Ford ed il giovane attore Shia LaBeouf, certamente destinato a diventare famoso, nell'originale è:

- You're a teacher?
- Part-time.

Letteralmente ...
- Sei un insegnante?
- Part-time. [a tempo limitato]

La versione del teaser (breve presentazione video) in italiano è invece diventata...
- Tu sei un professore?
- Qualche volta.

Parole che sono pronunciate con un tono ben diverso dall'originale e cariche di una diversa connotazione.

Il brano video è visibile cliccando qui:
http://www.waytoblue.com/hazyjane/client/it/uip/indianajones_trailer800.wmv

Sto usando queste parole (versione originale inglese) per chiudere i miei messaggi. Tecnicamente si chiama "tear line". Molti anni fa, per un certo periodo, chiudevo i messaggi con un altro motto di sapore cinematografico:
"Futuro Permanente"
Anche questo è rimasto per me un punto fermo.
Più o meno è il contrario di "Attimo Fuggente".

Dal momento che Indiana Jones ha solo qualche annetto più di me, fa l'insegnante, si caccia volentieri nei pasticci, ama e vive l'archeologia come profonda esperienza dell'anima...
Si capisce perché provo per il personaggio una "spiccata simpatia".

Il desiderio di gioiosa trasgressione ed una fortunata coincidenza mi hanno portato in possesso di uno sportivo ma elegantissimo cappello Borsalino acquistato da mio padre proprio ad Alessandria nei primissimi anni Cinquanta. Il periodo è proprio quello in cui è ambientata l'ultima avventura cinematografica di Indiana Jones.
Non è uguale al celebre cappello di Indy ma gli somiglia molto, con il vantaggio di presentare una migliore compatibilità ambientale che tende a renderlo accettabile anche oggi.
Per farla breve. Oggi sono andato a scuola con il Borsalino: una provocazione.
Per ora nessuno si è ancora espresso :-) ;-) I ragazzi sono rimasti un po' spiazzati. Il desiderio condiviso è quello di poterlo toccare.
Non so se consentirò di provarlo: i miti non si toccano.

04 marzo 2008

Pessimismo realistico

In un editoriale del "Corriere della Sera", Ernesto Galli Della Loggia delinea uno scenario drammatico della situazione scolastica italiana. Non mi rassegno a credere che la situazione sia così disperata. Certo che la realtà non sembra molto incoraggiante...
«... ha un'idea Veltroni delle condizioni in cui versa il nostro sistema scolastico? A sentirlo ripetere rancide formulette sulla «creatività dei ragazzi», sulla necessità di andare «oltre i temi», per esempio facendo girare agli studenti un film, o altre «puttanate» del genere, come le ha definite Massimo Cacciari, si direbbe proprio di no. Che non abbia alcuna idea degli edifici scolastici vilipesi e sfregiati in mille modi che costellano quasi tutti i panorami urbani italiani; degli ultimi decenni di riforme ridicole e tutte regolarmente naufragate, volute da pedagogisti di regime convinti che l'educazione e l'istruzione fossero risolvibili essenzialmente nelle tecniche di apprendimento. Che non abbia alcuna idea degli insegnanti in grandissima parte demotivati o, più spesso, del tutto impari al loro compito; dell'incubo cartaceo-riunionistico in cui sono costretti a passare gran parte del loro tempo; di tutto il sistema disciplinare e del rapporto tra la scuola e le famiglie che sono ormai disintegrati. Che nulla sappia del vuoto spirituale (sì, usiamo le parole appropriate: spirituale. Perché lo spirito può prendere mille forme, ma senza di esso nessuna sostanza è mai possibile) che domina una scuola ridotta nella sua essenza a un'insulsa macchina burocratica. »