29 agosto 2007

Personalizzazione dell'emarginazione

Le nuove INDICAZIONI PER IL CURRICOLO proseguono e sviluppano la promozione della "personalizzazione". L'altra faccia della personalizzazione è l'emarginazione sociale. Desidero proporre un brano tratto dall'articolo "a carica dei 500 in nome della Falcucci" di Mario Pirani, Repubblica del 14 maggio 2007 - pag.18.
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«... Cosa sta, dunque, ad indicare nello schema ministeriale il riferimento continuo alla "persona", ai "percorsi personalizzati", alla necessità che "i docenti definiscano le loro proposte fin dai primi anni della scolarizzazione in relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini"? La risposta è facile da ricavare. Programmi tarati sulla persona rimettono in causa la questione della uguaglianza dei diritti e quindi del diritto ad una formazione tendenzialmente uguale per tutti, con programmi uguali, tanto più necessari per i più deboli, i meno fortunati socialmente ed economicamente. E cosa significa assecondare le inclinazioni personali, i bisogni e i desideri dei bambini e degli adolescenti? Possibile non si comprenda che i "bisogni" sono proprio il riflesso delle differenze sociali, economiche, ideologiche? E questi bambini che esprimono il "bisogno" di trastullarsi tutto il tempo, di giocare con la playstation o di interessarsi solo a certi argomenti, possibilmente non impegnativi? Sarebbero quindi, gli insegnanti e le singole scuole nella loro autonomia a decidere cosa è bene per uno e cosa è bene per l'altro? O bisognerebbe assecondare ciò che chiedono gli allievi, secondo il principio che la scuola è "un'azienda" e gli studenti sono, quindi, "clienti" che hanno sempre ragione?»

C'è posta per te

C'è posta per te, caro docente.
Le nuove "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" stanno per essere consegnate ad ogni insegnante. ItaliaOggi ed altre fonti di informazioni annunciano l'arrivo, previsto per i primissimi giorni settembre, di un volumetto di circa 60 pagine.
La pubblicazione presenta le indicazioni destinate a sostituire, ancora una volta in via sperimentale e provvisoria, le indicazioni nazionali nate insieme alla riforma Moratti.
Forse la costosa soluzione di comunicare per via cartacea è stata scelta per evitare le ricorrenti comode scuse di quanti si professano ostinatamente ignoranti nelle nuove tecnologie.
Il contenuto dovrebbe corrispondere interamente alla bozza da tempo nota:
http://www.foruminsegnanti.it/images/materiali/NIN_testo110707.pdf

Pedagogisti, esperti, dirigenti scolastici e semplici docenti hanno ripetutamente espresso critiche, specialmente in relazione agli ambiti disciplinari storici e scientifici.
L'intervento di Rolando Dondarini
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20070828232835
esprime una delusione condivisa da un ampio settore di operatori della scuola:
".... In questi mesi ho avuto numerosi contatti - ma forzatamente fugaci data la mia mancanza di entrature adeguate - con esponenti delle commissioni parlamentari e con componenti dell'entourage ministeriale e l'impressione è stata per l'appunto di una competenza vaga e approssimativa in cui si insinuano con pieno agio sia i sostenitori dei vecchi slogan che avrebbero voluto addirittura un solo ciclo cronologico sia le istanze di coloro che non vogliono mutare le indicazioni morattiane."

Per quanto riguarda TECNOLOGIA risultano scomparsi contenuti fantasiosi, improbabili ed assurdi.
Tutto appare essenziale e semplificato.
Interessante considerare la determinazione precisa di "traguardi".
I traguardi sono posti alla fine di percorsi.
Sembra chiaro che non possono esistere obblighi inderogabili.
Al traguardo ci arriva, presto o tardi, chi ce la fa.
Per quanto sia auspicabile che tutto giungano al traguardo, è comprensibile che qualche sfortunato si trovi costretto a prendere atto di obiettive impossibilità.
Sarebbe infatti disonesto ed odioso certificare competenze mai effettivamente acquisite.

Gli "obiettivi" risultano espressi in modo chiaro, semplice e preciso.
l'informatica si conferma come ambito formativo trasversale alle discipline.
Nel triennio gli obietti strettamente correlati all'informatica restano sostanzialmente:
- Conoscere gli elementi basilari che compongono un computer e le relazioni essenziali fra di essi.
- utilizzare strumenti informatici e di comunicazione per elaborare dati, testi e immagini e produrre documenti in diverse situazioni.
- Conoscere l’utilizzo della rete sia per la ricerca che per lo scambio delle informazioni.
Pensando che le indicazioni morattiane parlavano di sistemi biodigitali e linguaggi di programmazione... Forse si può tirare un sospiro di sollievo.
Le tre ore di cattedra sono ormai un ricordo e perseguire obiettivi semplificati nell'arco del triennio risulta una ragionevole necessità.

Credo che anche la valutazione possa svilupparsi in modo più efficace.
La costruzione di una semplice scheda personalizzata, con obiettivi e traguardi per il triennio, dovrebbe risultare agevole.
Docenti, allievi e famiglie potrebbero in questo modo, attraverso l'impiego e la consultazione di una semplice griglia, visualizzare in modo chiaro ed immediato ogni situazione individuale.

Il quadro generale può apparire elementare rispetto alle ambizioni che l’EDUCAZIONE TECNICA aveva coltivato.
Strumenti, risorse, orario di insegnamento... sono quelli che sono.
Forse queste riduttive ma oggettivamente realistiche "INDICAZIONI PER IL CURRICOLO" sono esattamente "quello che possiamo fare" ora ed in questa povera scuola.
Una sfida da raccogliere con coraggio.