22 novembre 2006

Fioroni risponde

Peppe Dini non si arrende mai e continua (ormai da anni!) a ricordare, in ogni occasione ed in tutte le sedi, che l'educazione tecnica è un bisogno educativo primario.
La cultura tecnologica è necessaria in qualsiasi società come l'acqua.
Quello che ci lascia amareggiati, stupiti e profondamente delusi... è che a rivendicare un diritto educativo fondamentale rimanga sempre e solo quella dozzina di grilli parlanti che sembrano profetizzare nel vuoto.
Peppe ha ottenuto dal ministro una breve ma significativa risposta.
La inserisco qui nella speranza di rilanciare qualche riflessione collettiva.
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03 novembre 2006

Il silenzio che resta ed il fracasso sotterraneo dei cellulari

Il silenzio che resta ed il fracasso sotterraneo dei cellulari

Temo non rimanga più molto da dire e da scrivere.
Ecco il motivo dei profondi vuoti e degli amari silenzi.

Si susseguono ormai quasi quotidianamente i consueti attacchi ai poveri resti di una cultura della competenza e della solidarietà che sembra dissolversi davanti al mito di una produttività calcolata sul denaro invece che sulla persone.
Sui quotidiani come il Corriere o Il Sole 24ore, sulle televisioni pubbliche e private, alla radio.... Sembra che lo sfascio sia colpa di chi si è sempre impegnato accontentandosi e sacrificandosi:
colpa degli insegnanti
colpa dei sindacati
colpa degli statali
....
Fannulloni, attaccati ai privilegi, ostili a qualsiasi riforma, profittatori mangiapane a tradimento...
Perché ogni riforma della scuola si è sempre arenata?
Vedi sopra: colpevoli e fannulloni.
Perché abbiamo lottato per non immiserire la scuola?
Vedi sopra: colpevoli fannulloni.
Per questo sono rimasto, come tanti colleghi e colleghe senza parole.
Abbiamo lottato per il futuro dei nostri ragazzi e ragazze, per il futuro della scuola e della società italiana, e ci ritroviamo a subire l'accusa di avere tutelato "solo un comodo posto di lavoro".

Prendiamone atto. Siamo diventati inutili: un ostacolo al rinnovamento che porta a tutti meno scuola e meno dignità ma più lavoro precario sottopagato.
L'istruzione ha perso senso ed ora non si insegna più: si apprende.
Attore unico della formazione è l’individuo (perché ostinarsi ancora a chiamarlo "minore"?), centro della personalizzazione e della scelta autonoma di ciò che pare e piace alla famiglia ed a lui stesso.

Perché mai noi colpevoli fannulloni ci siamo affannati a sostenere invece i valori dell'impegno?
Per tutelare ore di lavoro, cattedre, privilegi!
Certo.

Mentre i cinesi hanno moltiplicato su scala logaritmica l'istruzione scientifica e la formazione tecnologica, noi docenti siamo invitati dai media a starcene indietro.
Cosa dovremmo recriminare noi poveri colpevoli fannulloni?
Lo scoraggiamento e l'amarezza non possono che crescere, quando ogni nostra parola per la scuola viene presa come un interessato intervento ingordamente egoistico.

Dobbiamo arrenderci allo sfascio ormai saldamente salito in cattedra?

La presa di coscienza è dura ma a portata di mouse.
Basta andare su www.youtube.com per leggere la scuola attraverso gli occhi dei cellulari degli allievi:
http://www.youtube.com/watch?v=aSNFNZ12Ytg
http://www.youtube.com/watch?v=ZirnoIXHkRg
http://www.youtube.com/watch?v=cs5nIoHKdDs
http://www.youtube.com/watch?v=JOP6NkNbEUU
http://www.youtube.com/watch?v=qRjiQoUWimw
http://www.youtube.com/watch?v=UlB2BiiI91E
http://www.youtube.com/watch?v=aadPrJttT4Y

[nota bene: i link furono rilevati il 3 novembre. Alcune settimane dopo la situazione si trasformò in un caso nazionale, ampiamente trattato dai media. I video vennero rimossi e non risultano attualmente più accessibili]

Se la domanda è: "dove è andata a finire la scuola italiana?"...
Ho una possibile risposta: su YOUTUBE.COM
I video disponibili sono una montagna, anche se è difficile capire con quali parole chiave è necessario effettuare la ricerca, dal momento che la sottocultura sotterranea preferisce restare nascosta e farsi riconoscere solo dagli omologhi.
Comunque sia, l'immagine della scuola italiana (solo quella superiore?) che se ne ricava è devastante.

La riforma?
Quale riforma?
Profe sorrida: è su YOUTUBE!

11 settembre 2006

Le indicazioni nazionali vanno sospese

Le indicazioni nazionali vanno sospese, ridicolizzano il patrimonio culturale della scuola italiana. Al via una Petizione Nazionale promossa dalla FLC.
Sono Indicazioni linguisticamente sciatte, culturalmente approssimative, prive di rigore scientifico, che omettono volutamente capisaldi indiscussi del sapere contemporaneo.
La FLC chiede che le Indicazioni nazionali vengano:
1)
dichiarate esplicitamente sospese consentendo così alle scuole di poter utilizzare se lo vogliono, già da ora ed esplicitamente, i precedenti programmi di insegnamento che non sono mai stati abrogati ed evitando conflitti nei Collegi docenti
2)
definitivamente archiviate a partire dal settembre prossimo per consentire la predisposizione di libri di testo che non facciano esclusivamente riferimento ad esse.
Per ottenere questo risultato, coerente con la mobilitazione che in questi anni ha denunciato i limiti di Indicazioni scritte nel segreto di chiuse stanze ministeriali, la FLC Cgil ha aderito ad una petizione promossa dall’Associazione professionale "Proteo fare-sapere".

Cliccate qui per scaricare il modulo di raccolta firme

08 settembre 2006

Finalmente, a pochi giorni dall'inizio delle lezioni, si volta pagina!

Finalmente, a pochi giorni dall'inizio delle lezioni, si volta pagina!

Decisivi i documenti (31 agosto 2006) del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni:

http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/comunicati/nota_prot_7265_310806.pdf
http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/comunicati/nota_indirizzo_310806.pdf
http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/comunicati/lettera_ministro_310806.pdf

Sì avete letto bene!
MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE

Anche il sito web istituzionale ha cambiato volto:
http://www.istruzione.it/
La dizione MIUR è completamente scomparsa.

Molti operatori della scuola non hanno forse ancora valutato a fondo la portata di questo intervento.
Temo che sarà necessario sottoporre a non pochi dirigenti scolastici qualche brano passato con il pennarello evidenziatore.

Per citare un solo passo, a titolo di esempio:
«Aumento dell’orario obbligatorio settimanale
nella scuola secondaria di I grado

Per effetto del primo comma, lettera b) dell’articolo 25 del decreto legislativo n. 226/2005,
l’orario obbligatorio settimanale delle lezioni nella scuola secondaria di primo grado passa, dall’anno scolastico 2006-2007, da 27 a 29 ore

Questo quando in troppe scuole l’orario è stato progettato ancora assegnando una sola ora a tecnologia.

Le recenti dichiarazioni del Ministro sull’attuale valore delle indicazioni nazionali tolgono ulteriori dubbi sul fatto che la direzione da cui tira il vento della politica scolastica sia veramente cambiata.

Gli ultimi cinque metri per arrivare al traguardo, ve li fate!

Ecco un brano tratto dall’intervento del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni alla Festa de L'Unità di Brescia, nell'ambito di un incontro sul tema "La Scuola dell'Italia che cambia" (Brescia, 7 settembre 2006)
Il brano audio è disponibile su
http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/comunicati/ultimi5metri.wav

«Le indicazioni nazionali...
Io devo dire la verità che mi sembrava di avere scritto in maniera sufficientemente chiara, e c’è!
Io ritengo d’avere fatto, per quello che era possibile prima di modificarle, la parte che mi compete.
Gli ultimi cinque metri per arrivare al traguardo, ve li fate!
Perché sopra c’è scritto: le indicazioni nazionali sono transitorie, sperimentali e provvisorie, come recita il testo.
I programmi precedenti non sono stati abrogati.
La linea maestra è rappresentata dal piano dell’offerta formativa e dai curricola.
Insegnanti e docenti che sono tali e non arrugginiti dalla mole dei moduli che hanno riempito, capiscono e traggono le conseguenze di qual’è il valore delle attuali indicazioni nazionali.»

04 settembre 2006

Incontro con il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni

Il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni interviene alla Festa Nazionale de l'Unità Tematica Scuola e Università di Brescia, nell'ambito di un incontro sul tema "La Scuola dell'Italia che cambia". Previsti gli interventi di Andrea Ranieri, Responsabile Nazionale DS Scuola Università e Ricerca, e di Carla Bisleri, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Brescia.
Presso EIB, all'uscita del casello autostradale "Brescia Ovest". Festa dell'Unità (Spazio La Quercia).
Giovedì 7 settembre - Ore 21,00

"La scuola dell'Italia che cambia"
Incontro con il Ministro della Pubblica Istruzione
Giuseppe FIORONI
.
Partecipano:
Andrea RANIERI
Responsabile Scuola Università e Ricerca DS
Carla BISLERI - Assessore alla Pubblica Istruzione Comune di Brescia
Coordina: Tommaso GAGLIA - Segreteria Provinciale Sg

01 settembre 2006

Nota di indirizzo per l'avvio dell'anno scolastico 2006-2007

Pubblicata l'attesa nota di indirizzo del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni
http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/nota-indirizzo-31ago2006.pdf

La lettera con cui il Ministro accompagna il documento presenta importanti spunti di riflessione ed aspetti innovati in relazione al complessivo sviluppo della politica scolastica...

Ecco un brano veramente interessante:
«Molti insegnanti e molti dirigenti scolastici...
Vorrei rassicurarli. Ci sono modifiche urgenti e fondamentali che devono essere
fatte: ma prima di ogni modifica, ci sarà lo spazio per l’ascolto del mondo della
scuola, per i confronti con l’associazionismo professionale, con le
organizzazioni sindacali di categoria, con le parti sociali

Il testo completo è disponibile cliccando QUI

Novità rilevanti sono contenute nella comunicazione Prot. n. 7265/FR del 31 agosto 2006 "Provvedimenti e temi di rilevante interesse connessi all’avvio dell’anno scolastico 2006/2007":
http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/nota-indirizzo-31ago2006.pdf
eccone un interessante brano:
.........
«Per le ragioni suesposte e tenuto conto del carattere provvisorio delle Indicazioni nazionali e della circostanza che occorre procedere ad una complessiva revisione delle stesse, nonché all’emanazione dei Regolamenti definitivi di attuazione del decreto legislativo n. 59/2004, soccorrono fondate ragioni per suggerire di soprassedere dall’applicazione delle modalità di valutazioni introdotte dal portfolio e di avvalersi dei modelli valutativi di cui al previgente ordinamenti

Ancora una volta restano confermate le DUE ORE DI TECNOLOGIA.

«Per effetto del primo comma, lettera b) dell’articolo 25 del decreto legislativo n. 226/2005, l’orario obbligatorio settimanale delle lezioni nella scuola secondaria di primo grado passa, dall’anno scolastico 2006-2007, da 27 a 29 ore. Le due ore settimanali aggiuntive constano rispettivamente in un’ora di insegnamento in più della lingua inglese, che passa pertanto da due a tre ore (la seconda lingua comunitaria resta confermata a due ore settimanali) e in un’ora di insegnamento in più di tecnologia, per la quale era prevista una sola ora.»

25 agosto 2006

Lettera aperta al Presidente della Repubblica ed al Ministro dell'Istruzione

I COMITATI PER UNA BUONA SCUOLA
hanno inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica ed al Ministro dell'Istruzione.
Il testo completo è
DISPONIBILE CLICCANDO QUI.
Il documento è decisamente articolato, preciso, documentato e fermo nelle richieste.

Mi limito a proporre il brano relativo alle cosiddette "indicazioni nazionali".

=================================

Vi chiediamo di confermare la piena validità dei programmi e degli orari d'insegnamento del '85 per la Scuola Elementare, del '79 per la Scuola Media e gli Orientamenti del '91 per la Scuola Materna, ufficialmente tutt'ora in vigore, in quanto mai abrogati. Vi chiediamo quindi di sancire definitivamente la non validità delle "Indicazioni Nazionali" allegate al D.Lgs. 59/2004. Questo intervento, che è nei poteri del Ministero, consente di porre riparo alla revisione unilaterale, discriminatoria, istituzionalmente scorretta, effettuata sui programmi e sui libri di testo.
Infatti, le cosiddette "Indicazioni Nazionali" sono state adottate in via provvisoria, senza aver mai seguito il regolare iter istituzionale, e rese "vincolanti" attraverso una serie di semplici circolari, cioè seguendo un percorso totalmente anomalo.
Le "Indicazioni Nazionali" sono divenute prescrittive e hanno costretto tutte le case editrici a produrre libri di testo "riformati". Questo ha condizionato irrimediabilmente l'intera attività didattica, limitando pesantemente tanto la libertà di insegnamento, quanto il suo adattarsi alle differenti situazioni socio-culturali del singolo, composito gruppo-classe, o delle estremamente variegate realtà territoriali (urbane, periferiche, rurali) che caratterizzano l'Italia.
In aggiunta, questa forzatura normativa ha creato e crea gravi difficoltà ai tantissimi insegnanti che, durante questi anni di resistenza alla riforma, si sono attenuti all'impostazione dei programmi dell'85 per la Scuola Elementare, del '79 per la Scuola Media e gli Orientamenti del '91 per la Scuola Materna, frutto di grande ricerca ed elaborazione da parte del mondo della scuola.
Le "Indicazioni Nazionali" appaiono invece prive di fondamenti pedagogici ed epistemologici, per i contenuti che privilegiano e per la loro distribuzione nel percorso educativo.
Per questo già alla loro uscita esse hanno suscitato forti reazioni da parte del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e della comunità scientifica in generale, a partire dall'Accademia dei Lincei. Nel lungo e dettagliato documento del 15 luglio 2004, il CNPI espresse un deciso parere negativo sulle Indicazioni Nazionali in riferimento sia al metodo sia al merito: irregolare ed anomalo venne considerato il metodo utilizzato da parte del Ministero nei confronti delle pertinenze proprie dello stesso CNPI, e vennero rifiutati interventi emendativi sulle stesse per ribadire la grande distanza tra l'impostazione di basso profilo in esse contenuta e lo spessore dei programmi e orientamenti che le stesse pretendevano di sostituire.
......................
=================================

24 agosto 2006

Rinnovo del contratto

Diffuso il comunicato stampa unitario

http://www.leonessa.net/educazione_tecnica-tecnologia/Comunicato_unitario_24-agosto-2006.pdf

a cura delle Segreterie nazionali dei sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, sui temi:
• rinnovo contrattuale;
• precariato;
• politiche di investimento per la scuola.
Il rinnovo del contratto viene messo al centro dell'attenzione e con la massima urgenza.

Purtroppo il nuovo ministro ha lasciato trascorrere ben tre mesi senza intervenire profondamente anche in altri scottanti ambiti quali: indicazioni nazionali, tutor, portfolio, classi di abilitazione, quadro orario... che restano ancora a generare forti preoccupazioni e persino amarezza tra gli operatori della scuola.

21 agosto 2006

ALLEGATI NEGATI = ALLEGATI ANNEGATI ?

I documenti ufficiali relativi alle cosiddette "Indicazioni Nazionali Piani di studio Scuola..." (sic!), sul sito web del MIUR:
http://www.istruzione.it/normativa/2004/dec190204.shtml
sono, al momento in cui scrivo ed ormai da tempo, indisponibili (scomparsi?).
Cliccando sui link a fondo pagina di tutti gli otto allegati relativi al DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59 si produce il messaggio:
"ATTENZIONE
Spiacenti, la pagina cercata non esiste o al momento non è disponibile.
Vi preghiamo di riprovare più tardi."

Capisco che sia legittimo provare un po' di vergogna per documenti così sgrammaticati e persino offensivi per la sintassi della lingua italiana e per la didattica in genere... Ma dove sono finiti?
Cosa significa, in concreto, questa sparizione?
Forse qualcuno al MIUR sta rendendosi conto che l'iter legislativo che comporterebbe la cancellazione dei precedenti programmi non è formalmente perfezionato?
Forse qualcuno si è riletto il parere del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione in cui sta scritto, nero su bianco, che le "indicazioni nazionali" sono talmente scombinate da risultare "inemendabili" ?

Insomma.... sarebbe possibile sperare nell'equazione:
ALLEGATI NEGATI = ALLEGATI ANNEGATI ?

16 agosto 2006

Portale di coordinamento per i docenti di EDUCAZIONE TECNICA / TECNOLOGIA

Presto aperto il nuovo portale di coordinamento per i docenti di EDUCAZIONE TECNICA / TECNOLOGIA.
Iscriviti (gratis!) per concorrere allo sviluppo di nuove proposte di riforma, intervenire sui temi di educazione tecnica, didattica della tecnologia e dell'informatica.
Fai sentire la tua voce nel forum, formula proposte e prendi iniziative.
Proviamo insieme a "correggere gli errori" grammaticali, sintattici e didattici delle "indicazioni nazionali".
Se proprio ci dobbiamo rassegnare ad una normativa non condivisa... che almeno sia formulata in italiano corretto e mediamente comprensibile!

11 agosto 2006

Verso la conferma del "portfolio"

Imminente la pubblicazione della direttiva che tanti attendevano prima dell'inizio delle lezioni.
Portfolio: la Direttiva ministeriale del 25 luglio non lo cancella
Le prime indiscrezioni sembrano confermare un'ipotesi che mi astengo dal commentare...
Avanti tutta con l'attuazione della riforma Moratti nella scuola secondaria di primo grado, un tempo nota come SCUOLA MEDIA.

03 agosto 2006

Dove sta l'abrogazione?

Con l’articolo immediatamente precedente segnalavo il preoccupato intervento ANIAT, rivolto ad ottenere la pubblicazione di inequivocabili disposizioni di riferimento per i dirigenti scolastici.
Sembra infatti che, come purtroppo spesso accade, i Dirigenti di molte scuole abbiano interpretato la normativa in modo piuttosto fantasioso, tornando a riproporre quadri orari che prevedono una sola ora per la materia “TECNOLOGIA” nella scuola attualmente denominata “secondaria di primo grado”.
I nocciolo della questione consiste nella convinzione di alcuni ritengono erroneamente che dlg 226/2005 sia stato abrogato, annullando con ciò l’assegnazione di due ore curricolari alla disciplina “TECNOLOGIA”.
In concreto è vero che la sperimentazione del 2° ciclo è stata rinviata, non abrogata.
Ciò non può significare che la struttura oraria delle materie della scuola ex-media viene nuovamente messa in discussione, tornado a dimezzare lo spazio culturale dedicato alla cultura tecnologia.

In realtà il dlg 226/2005 non è stato assolutamente abrogato, ma risulta invece convertito in legge, anche se sono stati adottati provedimenti di rinvio espressamente dettagliati:
L'art. 1, comma 6, stabilisce che "è prorogato all'a.s. 2007/08 il regime transitorio concernente l'accesso anticipato alla scuola dell'infanzia ..
L'art. 1, comma 7, prevede (modificando il comma 3 dell'art. 14 del dlgs 59/04) che "l'assetto organico delle scuole secondarie di I grado è confermato, secondo i criteri fissati dal dPR 782/82, fino all'a.s. 2008/09".
L'art. 1, comma 8 (modificando il comma 4 dell'art. 27 del dlgs 226/05), stabilisce che "l'avvio delle prime classi dei percorsi liceali e il primo anno di quelli di istruzione e formazione professionale" decorrerà "dall'anno scolastico. 2008/09" (proroga di un anno).

Nulla quindi che vada a modificare le due ore dedicate a “TECNOLOGIA”.

Esattamente al contrario di quanto frainteso da troppi dirigenti scolasitici...
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 18 luglio è stato pubblicato il Testo Coordinato del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173 con la legge di conversione 12 luglio 2006, n. 228 "Proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare. Ulteriori proroghe per l'esercizio di deleghe legislative e in materia di istruzione".
Per essere chiari il dlg 226/2005 risulta convertito in legge (NON ABROGATO!) nei termini citati, nel quadro del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”.
Qualora risultasse indispensabile un ulteriore intervento di chiarimento presso i dirigenti scolastici, il contenuto non potrebbe essere molto diverso da un invito a leggersi la normativa, evitando interpretazioni arbitrarie.

02 agosto 2006

ANIAT chiede chiarezza al MIUR

ANIAT
Associazione Nazionale Insegnanti Area Tecnologica
Corso Bramante 14 10134 Torino Tel 011.3196737 – Fax 011.3196794
Sito web: www.aniat.org – e-mail: aniat@aniat.org

Torino 2006-07-23
Prot. N. 1616/2006

All'attenzione di:


- Direttore Generale Capo Dipartimento
Dott. Pasquale Capo

- Direttore Generale del personale
Dott. Giuseppe Cosentino

- Direttore Generale degli Ordinamenti
Dott. Silvio Criscuoli


Quest’Associazione si rivolge ai Direttori Generali per un Loro intervento atto ad un’applicazione corretta del decreto legislativo 226/2005 (che porta da una a due le ore di Tecnologia nella ex scuola media), in quanto, esistendo tra i Dirigenti Scolastici una diversa interpretazione della norma, nella categoria interessata si è generata una crisi di identità sia sull’espletamento della propria funzione, sia sulle ore curriculari; se a ciò si aggiunge che l’ autonomia è diventata sinonimo di anarchia, ove tutto è possibile, e le indicazioni nazionali allegato C al dlg 19 febbraio 2004, n. 59, sono divenute (sempre per i dirigenti) verità rivelata dal duo Moratti-Bertagna, il quadro è completo.
In virtù di questa situazione – purtroppo – si vengono a verificare applicazioni difformi e incresciose della normativa vigente che portano ad un avvio dell’anno scolastico 2006 – 2007, almeno per tecnologia, poco rassicurante e mancante di quella serenità che ciascun docente abbisogna, dopo quei momenti critici (e sovente drammatici) vissuti in un passato-recente da dimenticare.
Le situazioni sino ad oggi denunciate a quest’associazione professionale su come sono state assegnate le due ore curriculari obbligatorie di Tecnologia sono le seguenti:
1 ora di tecnologia + 1 ora di Informatica
1 ora di tecnologia + 1 ora di compresenza con scienze
1 ora di tecnologia + 2 ore di laboratorio facoltativo
1 ora di tecnologia + 2 ore a disposizione per le supplenze
1 ora di tecnologia + 2 ore di compresenza con le diverse discipline
L’Aniat sostiene che le due ore devono essere dedicate alla sola Tecnologia con una eventuale terza ora di Informatica per l’arricchimento dell’Offerta Formativa.
Purtroppo, la maggiore parte dei dirigenti caparbiamente si ostina ad assegnare alla tecnologia un’ora settimanale di lezione, adducendo che il dlg 226/2005, ripetiamo, che ha portato le ore da una a due, non è attuabile in quanto abrogato; insomma, si confonde il decreto che ha abolito la sperimentazione del 2° ciclo (abrogazione necessaria e condivisa da noi tutti) dall’anno scolastico 2006-2007 nella scuola media superiore con il precitato Decreto legislativo 17 ottobre 2005 inerente le “norme generali ed i livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53”.
L’Aniat, pertanto, chiede l’applicazione puntuale del più volte citato D. Lgs. 226/2005, la cui circolare del 28 gennaio 2006, n. 10 esplicita bene l’art. 25 e prevede che “l’insegnamento della tecnologia, rientrante nell’area disciplinare “Matematica, scienze e tecnologia”, in applicazione dell’art. 25 del citato D. Lgs. 226/05, nell’anno scolastico 2006/07, passerà da una a due ore settimanali.
In relazione a quanto sopra, nell’attuale fase transitoria i docenti di educazione tecnica, ai fini del completamento a tre ore previste per tale insegnamento, potranno essere impiegati, in base alle competenze professionali in possesso, negli insegnamenti e nelle attività facoltative opzionali (ivi comprese quelle d’informatica e quelle laboratoriali).”
Inoltre, nell’ambito dell’autonomia scolastica, l’Aniat sottolinea che la riduzione dell’unità oraria di lezione prevista dal DPR 8 marzo 1999, n. 275, deve essere in misura uguale per tutte le discipline e non di 60 minuti solo per tecnologia (se le due ore si riducono a una miserrima ora, è una bella conquista!).
In quest’altra situazione, l’Aniat suggerisce che,fermo restando il mote orario complessivo per ciascun curricolo (tecnologia due ore settimanali), la riduzione dell’unità oraria di lezione, ad esempio, a 55 minuti, non deve indurre il dirigente tout court a tagliare un’ora di tecnologia a beneficio delle altre discipline per l’arricchimento dell’offerta formativa, ma agire come la norma prescrive, altrimenti la “persecuzione” che abbiamo superato (da poco) si ripropone in maniera diversa, ma si ripropone nelle scuole a svantaggio della tecnologia.
Questo il quadro della situazione, questi i comportamenti dei Dirigenti, questa la richiesta dell’Aniat: una nota ministeriale di chiarimento sulle due ore obbligatorie di Tecnologia e sull’eventuale terza ora di informatica, diretta ai Dirigenti Scolastici della scuola secondaria di I grado (ripristinare il lemma “Scuola Media Statale”)

Distinti saluti
Il presidente nazionale
(prof. Cesare Leone)

02 luglio 2006

Rapporto sulla scuola del ministro Fioroni

Il Ministro Fioroni ha presentato in Parlamento un articolato rapporto sullo stato della scuola italiana ed il quadro di riferimento a cui intende attenersi.
Ecco alcuni passi su cui riflettere e discutere...

«L'attenzione di tutti, e la mia in particolare, oggi deve concentrarsi piuttosto su quello che è necessario e possibile fare, fin da subito e nel corso di questa legislatura.»

«... non ho in animo di elaborare l’ennesima riforma complessiva del sistema, a cui legare il mio nome.»

«L'autonomia scolastica, l’unica illuminata, e anche per questo costituzionale, riforma degli ultimi anni, ha in sé tutte le potenzialità necessarie allo sviluppo della dimensione comunitaria della scuola.»

«La via giusta, in un sistema fondato sulle autonomie, è quella dell'attivazione di processi di trasformazioni condivisi: da un lato smontando, con il metodo del "cacciavite", ciò che li frena o li ostacola, dall’altro mettendo in campo ciò che occorre perchè quei processi abbiano come traguardo una maggiore efficienza e una maggiore equità.»

«La scuola che vogliamo è una scuola capace di coniugare equità ed eccellenza, capace di garantire
- le pari opportunità di tutti nell’accesso all'istruzione e nella possibilità di successo formativo
- l'eccellenza dei risultati
- la valorizzazione dei meriti individuali.»

«L'istruzione è una funzione pubblica, perché riguarda tutti e perché le sue finalità sono decise dalla comunità, e che tale è e resta indipendentemente dalla natura del soggetto che gestisce l’offerta formativa, sempre che il soggetto gestore risponda a quelle finalità e alle regole che ne derivano.

«Sulle caratteristiche del modello didattico, così come sulla strutturazione dei curricoli, l’impegno ad evitare qualsiasi forzatura statalista e dirigista è totale. In questo quadro, è da rivedere la logica stessa implicita nell’emanazione delle "Indicazioni Nazionali".
Lo Stato non è portatore di una sua pedagogia e di una sua metodologia didattica, il suo compito è un altro, quello di definire gli obiettivi formativi sulla cui base diventa possibile anche una seria e scientifica valutazione dei risultati del sistema e delle singole istituzioni scolastiche; mentre è alle autonomie scolastiche che spetta la progettazione dei curricoli.

Anche sui dispositivi introdotti dal governo precedente, come il Portfolio e il Tutor, l’azione del governo non riguarda solo l’emendamento di ciò che è inadeguato o non praticabile; la nostra bussola sta nel restituire all’autonomia scolastica le scelte che le spettano, e la sua piena responsabilità.

Sottolineo inoltre la necessità di rendere pienamente attuativo ciò che è già previsto dalle norme, cioè lo sviluppo della continuità educativa all’interno della scuola di base.»

29 giugno 2006

Non si doveva voltare pagina?

Ma non si doveva voltare pagina?
Tecnica della scuola titola:
Resta l'impianto della riforma del primo ciclo: lo ha deciso il Senato

Il viceministro Mariangela Bastico dichiara che ad ottobre non cambierà nulla.
Infatti restano tutor, portfolio, indicazioni nazionali... per ora rimangono prorogate le situazioni organico e classi di concorso.
È la "logica del cacciavite"?
A me sembra tanto la "logica del tumore ignorato".
Invece di ricevere immediate cure, il malato è stato rimandato a casa.
A settembre, bambini e adolescenti si ritroveranno un sistema scolastico a 27 ore base; "indicazioni" ricche di errori sintattici, logici e didattici; tutor che c'è ma non c'è; portfolio che c'è ma va tenuto con mille precauzioni...

Il FORUM DEGLI INSEGNANTI pubblica un intervento in cui si dichiara che
"Gli insegnanti non sono disponibili a tollerare ancora il massacro della Scuola Statale":
LE POSIZIONI DEL GOVERNO SULLA SCUOLA SONO INACCETTABILI

Il movimento di rinnovamento
Per una buona scuola per la Repubblica
prosegue l'impegno per una nuova
Legge di iniziativa popolare

attraverso una imponente raccolta firme (75.600 firme al 24 giugno).
Informazioni per la raccolta delle adesioni e la collaborazione ai comitati sono su http://www.leggepopolare.it/.

13 giugno 2006

Portfolio delle competenze

Il ministro Giuseppe Fioroni non ha materialmente avuto la possibilità di intervenire in tempo sulla montagna di questioni generate da una riforma scolastica che personalmente continuo a ritenere improvvisata.

A questo proposito invito tutti gli operatori della scuola a leggere il significativo intervento di Stefano Stefanel su EDUCAZIONE & SCUOLA:
http://www.edscuola.it/archivio/ped/pedagogia_arroganza.htm



Per quanto un po’ tardiva (12 giuglio 2006), la comunicazione del ministro permette di farsi un’idea del destino che sembra ormai segnato per il portfolio.

Praticamente, per il "corrente anno scolastico" le istituzioni scolastiche POSSONO comportarsi come se il portfolio non sia mai esistito. Se invece PROPRIO VOGLIONO ostinarsi ad utilizzarlo... si richiama l’esigenza di "gestire con la massima cautela i dati da inserire nel portfolio".



Dipartimento per l'Istruzione
Prot n. 5596
Ai Direttori Generali regionali
Ai Dirigenti dei C.S.A.
Ai Dirigenti scolastici
LORO SEDI

Roma, 12/06/2006
Oggetto: Portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione - Precisazioni.

Facendo seguito alla precorsa corrispondenza, relativa all'oggetto e ad ulteriore chiarimento di quanto fatto presente con C.M. n. 84 del 10 novembre 2005 e con la circolare prot. n. 1196 del 9 febbraio 2006, si precisa quanto segue.

Ai fini della valutazione individuale dell'alunno, le istituzioni scolastiche, nell'ambito della loro autonomia, all'insegna dei criteri di flessibilità e progressività, possono, per il corrente anno, utilizzare sia gli strumenti valutativi individuati nelle Linee guida sul Portfolio, a suo tempo diramate, sia gli strumenti valutativi di cui alla precedente modulistica.

Per quanto concerne, poi, la religione cattolica, le istituzioni scolastiche dovranno redigere, per gli alunni che si sono avvalsi di tale insegnamento, la speciale nota prevista dall'art. 309 del Testo Unico, di cui al decreto legislativo n. 297/1994 e soprassedere dalla compilazione della "biografia con narrazione delle esperienze significative dell'alunno", di cui alla sezione c (parti consigliate), lettera b, della modulistica allegata alla circolare n. 84/2005. Tanto in esecuzione delle ordinanze di sospensiva emesse dal TAR del Lazio in data 1.02.2006 e in data 15.03.2006.

Si richiama infine l'attenzione delle istituzioni scolastiche sulla esigenza di gestire con la massima cautela i dati da inserire nel portfolio, considerato che si è tuttora in attesa che il Garante per la privacy si pronunci sul testo del Regolamento a suo tempo predisposto.

IL MINISTRO
Giuseppe Fioroni

07 giugno 2006

Egregio Signor Ministro

Peppe Dini, collega sempre attivo nella difesa della cultura tecnologica nella scuola di base italiana, ha inviato una lettera di augurio e proposta al ministro Fioroni. Eccola ....


Egregio signor Ministro,

dovrei iniziare a scrivere così ma , da fratello scout, mi permetterò un linguaggio più confidenziale. Ora sei diventato il mio capo, sono un docente di Educazione Tecnica della scuola media di Fermignano; volevo proprio scriverti della mia disciplina, che nella riforma Moratti è stata assegnata con una sola ora (su tre) a scienze, poi nel decreto della riforma delle superiori sono state assegnate di nuovo due ore più una opzionale. Devo dire con franchezza che sono stati i due anni più brutti che ho vissuto nella scuola soprattutto perché non si è tenuto in considerazione una disciplina tra le più belle, perché è di fatto il collegamento tra la teoria e la realtà; non per niente il motto della nostra materia è: "Se ascolto dimentico, se osservo ricordo, se faccio imparo", un motto di BP che certamente conoscerai bene. Mi sono battuto assieme ad altri pochissimi in tutta Italia per Ed. Tecnica e non vorrei che i risultati ottenuti potessero essere resi vani, anche semplicemente abrogando il decreto delle superiori che contiene l'articolo 25. Come docenti stiamo ancora aspettando la revisione delle classi di concorso e questo aspetto ci fa stare ancora sulle spine. Spero in una tua considerazione. Se vuoi sapere di me e della disciplina che insegno puoi visitare www.educambiente.it.

Non mi dispiacerebbe avere una tua risposta, anche la Moratti lo ha fatto.
Ti auguro "Buona Strada".
Peppe Dini

22 maggio 2006

La nostra scuola non è più STATALE ?

Il ministro dell'Istruzione Beppe Fioroni, in occasione della Marcia in ricordo di Don Milani (Barbiana, 21 maggio 2006) si è autodenifito "Ministro della Pubblica Istruzione".
Personalmente avevo subito come una diminuzione del mio ruolo di educatore la recente ridefinizione del ministero come "Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca scientifica".
La sparizione della denominazione PUBBLICA mi è apparsa come un cedimento alla logica aziendale della produzione in funzione del massimo profitto.
Credo che questo dichiararsi "Ministro della Pubblica Istruzione" sia un segnale positivo.
Tra i valori della competizione e della solidarietà il primo mi è sembrato prevalere troppo pesantemente in questi ultimi anni.
Vorrei tanto che la solidarietà non venisse mai dopo la competizione.

I docenti stanno in questo periodo dedicandosi agli adempimenti conclusivi dell'anno scolastico.
Nel riformulare l'ennesima relazione, mi sono trovato a modificare diligentemente la dicitura di intestazione della mia scuola.

Cancellare: "Scuola Media Statale"

Scrivere: "Scuola Secondaria di Primo Grado".

Cavolo! Già ho deglutito il boccone amaro del ministero che non è più pubblico!
Un tempo ero docente di ruolo ed ora sono solo "a tempo indeterminato"...
Ora mi accorgo che la scuola in cui insegno non è più definita come STATALE !!!

Al diavolo! STATALE ce lo aggiungo io, a mano, almeno fino a quando non cartolarizzano pure me.

Qualcuno ha fatto il conto di quante insegne, targhe, lapidi (di tutte le scuole: medie, materne, superiori ecc.) bisogna rifare con una lunga dicitura che ha perso il termine STATALE?
Per risparmio, buon senso e spirito di orgogliosa appartenenza al servizio solidale per l'Italia che amiamo (il nostro STATO!)... Signor ministro... possiamo tornare a chiamare le istituzioni per quello che sono?

30 aprile 2006

Giuseppe Fioroni all'Istruzione

Giuseppe Fioroni è il nuovo ministro dell'istruzione.
Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca si divide in due. L'Istruzione va a Giuseppe Fioroni (Margherita) e l'Università a Fabio Mussi (Democratici di sinistra).

17 marzo 2006

Le carezze: un privilegio riservato ai cani

Agli educatori veri non basta la maschera della professionalità.
Nel lavoro ci mettono, prima di tutto, il cuore.
Nell'intervento su retescuole.net di Andrea Bagni ho letto lo strazio che produce la rinuncia ai semplici segni d'affetto.
Ripenso agli scritti di Leo Buscaglia, noto pedagogista statunitense: ai giovani che si preparano a diventare educatori raccomanda di non avere paura di dimostrare Amore.
Invece, nella nostra pervertita società, questa sola stupenda parola fa persino paura.

Quando riconosciamo in classe i segni dello strazio: giovanissime anime lacerate dalle più terribili prove delle famiglie e della società....
Tratteniamoci!
L'ipocrisia si è fatta legge.
Le carezze sono ormai diventate un privilegio per gli animali da compagnia.

Rimangono solo le parole ed un sorriso:
TI PRENDEREI PER MANO, SE POTESSI !

21 febbraio 2006

ADOTTIAMO INFORMATICA

Stiamo avvicinandoci al momento della scelta dei libri di testo.
Sono in gioco interessi economici rilevanti.
OK: siamo in gioco anche noi.
Quello che propongo è esattamente l'opposto della miope ed inconcludente scelta di una opposizione ottusa al cambiamento.

ADOTTIAMO IL TESTO DI INFORMATICA !!!

Non è difficile.
Tutte le case editrici propongono sistematicamente questa opportunità, integrandola espressamente con i testi di tecnologia.
Ma pensa un po'... Le case editrici ci danno già come certa quella che potrebbe sembrare una speranza per docenti di TECNOLOGIA.
Del resto non si tratta nemmeno di una novità: informatica è nella programmazione di EDUCAZIONE TECNICA da circa un ventennio.
I più vecchi, autorevoli e storici testi di EDUCAZIONE TECENICA, trattavano di INFORMATICA quando ancora nelle aziente si usavano le schede perforate.
I docenti di tecnologia ora alla soglia della pensione sono proprio coloro che portarono i primi microcomputer nella scuola italiana.
Naturale quindi associare le competenze informatiche al tradizionale ambito dell'educazione tecnica / tecnologia.

Adottare il testo di informatica non significa necessariamente che inseriremo questa disciplina nelle due ore di tecnologia.
Su questo non possono esistere equivoci. La normativa è chiara: le due ore sono di TECNOLOGIA.
Adottare il testo di informatica significa semplicemente che intendiamo rivendicare questa disciplina come apparentemente all'area tecnologica.

La logica conseguenza è che i dirigenti scolastici saranno posti nella condizione di domandarsi chi la insegna e quando.
Le colleghe ed i colleghi che si sentono pronti, si riprendano quanto è di buon senso, diritto e professionalità.

Cominciamo dall'adozione del testo.

Voglio proprio vedere chi può opporsi e come!
lo sviluppo successivo risulterà quasi automatico:

1) "Abbiamo deliberato l'adozione del testo di informatica integrato nel quadro dell’area tecnologica"

2) "Ciò comporta la necessaria delibera del corrispondente quadro orario".

Mai però mettere un piede prima dell'altro.
Intanto procediamo all'adozione senza scontrarci con nessuno.
Un'adozione non si nega a nessuno, o no?
Zitti zitti, lisci, tranquilli e sereni... proviamo a prenderci attrezzo in più da far pesare quando il Collegio Docenti dovrà deliberare in modo l'articolazione oraria del prossimo anno scolastico.

A settembre arriveremo con il nostro testo di informatica, regolarmente deliberato, sotto braccio.
VOGLIO PROPRIO VEDERE SE QUALCUNO VUOLE PROVARE A SFILARCELO.

Ultima ma non trascurabile osservazione.
Gli editori, intesi come lobby di interessi economici e persino culturali, saranno interessati a dare voce e forza a chi li appoggia nelle scelte di politica commerciale.
Se vogliamo essere adottati non dobbiamo fare altro che adottare.

Se gli editori capiscono che diamo conforto ai loro investimenti, che li valorizziamo... un bel peso a nostro favore piomba sulla bilancia delle decisioni del MIUR.

Non aspettiamo di vedere cosa succede:
ADOTTIAMO INFORMATICA !

01 febbraio 2006

2 di TECNOLOGIA + 1 ora di INFORMATICA o laboratori


L' EDUCAZIONE TECNICA si trasforma: CIRCOLARE n. 10 Roma, 28 gennaio 2006



Su tempestiva segnalazione di Cesare Leone, dal sito ANIAT...
http://www.aniat.org/forum/topic.asp?TOPIC_ID=127



CIRCOLARE n. 10 Roma, 28 gennaio 2006
Prot. N. 151 /DIP/U04

Ai Direttori Generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

OGGETTO: Dotazioni organiche del personale docente per l'anno scolastico 2006/2007 - Trasmissione schema di Decreto Interministeriale.

Istruzione secondaria di I grado

Con il prossimo anno scolastico la riforma interesserà l'intero corso di studio.
[omississ....]
Com'è noto, il citato art. 25, rispetto all'attuale orario obbligatorio delle lezioni, corrispondente a 27 ore settimanali, ha previsto due ore aggiuntive destinate ad incrementare, per l'intera durata del corso, di un'ora settimanale l'insegnamento della lingua inglese e di un'ora l'insegnamento della tecnologia.
Conseguentemente dal prossimo anno scolastico l'orario di funzionamento obbligatorio annuale delle lezioni, per tutte e tre le classi del corso, sarà di 957 ore, corrispondenti a 29 ore settimanali; quello delle ore opzionali facoltative sarà di 132 ore annuali, corrispondenti a quattro ore settimanali
[omississ....]
Tenuto conto di quanto stabilito dall' articolo 14 del più volte citato decreto legislativo n. 59/04, anche per l'anno 2006-2007 (terzo ed ultimo anno della fase di transizione), restano confermati, per le tre classi del corso, i criteri di costituzione dell'organico fissati dal DPR 14 maggio 1982, n. 782 e successive modifiche e integrazioni.
[omississ....]
Nell'attuale regime transitorio...
[omississ....]

b) Tecnologia
Come prima precisato, l'insegnamento della tecnologia, rientrante nell'area disciplinare "Matematica, scienze e tecnologia", in applicazione dell'art. 25 del citato D. Lgs. 226/05, nell'anno scolastico 2006/07, passerà da una a due ore settimanali.
In relazione a quanto sopra, nell'attuale fase transitoria i docenti di educazione tecnica, ai fini del completamento a tre ore previste per tale insegnamento, potranno essere impiegati, in base alle competenze professionali in possesso, negli insegnamenti e nelle attività facoltative opzionali (ivi comprese quelle d'informatica e quelle laboratoriali).
[omississ....]

IL CAPO DIPARTIMENTO
F.to Pasquale Capo


Non credo servano molti commenti.
Abbiamo ottenuto per la cultura tecnologica e la nostra scuola quanto andavamo chiedendo con tanto impegno e passione fino dai primi passi di questa riforma.

Mi permetto di ricordare ancora una volta il punto 61 delle FAQ MIUR a cura della Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici
(http://www.istruzione.it/argomenti/portfolio_faq_5.shtml).
... che trattando della questione del docente a cui affidare l'insegnamento dell'informatica, afferma:
--------------------------------------------------------------------------------
Poiché, come ha precisato la circolare n. 29/2004, in via transitoria e in attesa della revisione delle classi di concorso, i docenti di educazione tecnica sono assegnati all'insegnamento di tecnologia nel quadro degli insegnamenti previsti nell'area disciplinare "matematica, scienze e tecnologia", a loro, in via prioritaria compete tale insegnamento.
--------------------------------------------------------------------------------
Pur "Nell'attuale regime transitorio" ci sono finalmente chiare certezze. Tornare a soluzioni pasticciate e riduttive non sarà, in seguito, semplice per nessuno.

19 gennaio 2006

Cedolino elettronico per le competenze stipendio

Ricordo a colleghe e colleghi che la cessazione dell’invio del cedolino delle competenze stipendiali in forma cartacea è prevista tra pochi mesi.

Mi permetto pertanto di consigliare chi ancora non lo abbia fatto, di provvedere ad attivare la propria casella di posta email su http://www.istruzione.it/posta_docenti/default.htm

Ecco l’email che accompagna il primo cedolino elettronico di gennaio
(con aumenti ed arretrati !)

----- Original Message -----
From:
To: <*******@istruzione.it>
Sent: Thursday, January 19, 2006 8:36 AM
Subject: Cedolino (Competenze Stipendiali Fisse) GENNAIO 2006 - UQ(OL2_334452)

In conformità con quanto previsto dall'art. 1 comma 197 della finanziaria 2005 e così come indicato nella Direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione per l'anno 2005 del Signor Ministro, è stata predisposta, dal Service Personale Tesoro, la trasmissione del cedolino delle competenze stipendiali all'indirizzo di posta elettronica attribuito dalle Amministrazioni di appartenenza ai propri dipendenti.
La nuova modalità prevede una fase di parallelo della durata di tre mesi in cui verrà inviato il cedolino sia per posta elettronica che nell'usuale formato cartaceo. Al termine di tale periodo e fatte salve eventuali azioni di proroga, l'invio del cedolino verrà effettuato esclusivamente per posta elettronica.

Attraverso questa nuova modalità il Dipartimento dell'Amministrazione Generale del Personale e dei Servizi del Tesoro, grazie alle opportunità offerte dal Service Personale Tesoro, intende avvicinare maggiormente gli utenti all'utilizzo dei nuovi servizi telematici in un'ottica di modernizzazione dei processi e dell'organizzazione.

13 gennaio 2006

Due ore di tecnologia: ... e informatica ?

Resta ormai stabilito definitivamente, come si ricava per l'ennesima volta dalle istruzioni MIUR
"SPECIALE ISCRIZIONI a.s. 2006 / 2007" che "Gli assetti ordinamentali dell'infanzia e del primo ciclo definiti dalla legge 53 e dai decreti attuativi variano per gli ordini scuola come segue e valgono, a partire dal prossimo anno scolastico, per tutte le classi di scuole statali e paritarie".
Ne consegue che risulta indiscutibile l'assegnazione di due ore di TECNOLOGIA per settimana/classe, su tutte le classi ed a partire dal prossimo anno scolastico.
Il monte ore proviene dalle vecchie 33 delle "indicazioni nazionali" a cui si sono recentemente affiancate altre 33 provenienti dalla trasformazione in orario obblicatorio di parte del fondo destinato alle ore opzionali aggiuntive.

A questo punto acquista grande rilevanza una riflessione sul punto 61 delle FAQ MIUR a cura della Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici (http://www.istruzione.it/argomenti/portfolio_faq_5.shtml).
Trattando della questione del docente a cui affidare l'insegnamento dell'informatica, vi si dice:

Poiché, come ha precisato la circolare n. 29/2004, in via transitoria e in attesa della revisione delle classi di concorso, i docenti di educazione tecnica sono assegnati all'insegnamento di tecnologia nel quadro degli insegnamenti previsti nell'area disciplinare "matematica, scienze e tecnologia", a loro, in via prioritaria compete tale insegnamento.


Alcuni dirigenti scolastici stanno iniziando ad immaginare di assegnare l'insegnamento all'informatica ai docenti di tecnologia NELLE ORE DI TECNOLOGIA.

Non si può non richiamere, ancora una volta, il FATTO OGGETTIVO che la normativa ministeriale parla di due ore complessive di TECNOLOGIA e non di due ore di TECNOLOGIA + INFORMATICA.

Attenzione, quindi!
Le parole nell'area disciplinare "matematica, scienze e tecnologia"
Non significano assolutamente che si prende lo spazio orario di TECNOLOGIA e vi si ricava il tempo per informatica.
nell'area disciplinare "matematica, scienze e tecnologia" significa invece evidentemente che si considera il monte orario complessivo appunto dell'area disciplinare "matematica, scienze e tecnologia" e che da questo si può ricavare INFORMATICA.
Che poi si voglia decidere di dedicare espressamente un'ora oppure formulare un progetto laboratoriale, eventualmente servendosi di altre risorse in orario.... questa è questione che compete a collegio docenti + consiglio istituto (POF) ed al dirigente scolastico.

Il chiaro riferimento normativo sta nel Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n. 59.
Per essere più precisi bisogna considerare gli allegati: "Indicazioni nazionali Piani di studio Scuola Secondaria di 1° grado" (ancora provvisori!).
All'area matematica, scienze e tecnologia in cui le FAQ affermano vada ricompresa l'informatica vengono assegnate ore tra un minimo ed un massimo (245/251).
Non sta scritto da nessuna parte quante ore spettino al singolo docente di metematica + scienze.
Si dice invece chiaramente che 33 ore spettano a tecnologia.
Le ulteriori 33 ore recentemente aggiunte provengono dalla quota opzionale tramutata in obbligatoria.
Ne consegue che è dalla rimanenza (245-33 oppure 251-33) che vanno reperite le risorse orario per informatica.

Conclusione....
Se si assegna informatica al docente di matematica-scienze, egli dispone già di spazi orari.
Se si assegna informatica al docente di tecnologia, lo spazio orario va evidentemente ricavato dalla quota oraria dell'area disciplinare, levate le 33 ore originariamente previste per tecnologia dalle "indicazioni nazionali".

Potrebbe venire la tentazione di affermare: "Questa è matematica!".
No.
Questa volta è TECNOLOGIA ;-) :-)

09 gennaio 2006

Orario di funzionamento obbligatorio per la scuola secondaria di primo grado

Lunedì 09 gennaio 2006

Importanti precisazioni della Circolare MIUR n. 93
del 23 dicembre 2005
(http://www.istruzione.it/normativa/2005/cm93_05.shtml)


Le FAQ del portfolio delle competenze a cura della Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici
http://www.istruzione.it/argomenti/portfolio_faq_5.shtml

rispondono in modo chiaro ed esteso ai dubbi che ancora potevano sorgere in relazione all'estensione dell'orario obbligatorio
(due ore di TECNOLOGIA per classe / settimana)
ed all'assegnazione dell'insegnamento dell'informatica.
A risolvere in modo conclusivo ogni ulteriore perplessità, giunge la circolare n. 93 (23 dicembre 2005).
http://www.istruzione.it/normativa/2005/cm93_05.shtml

...
Scuola secondaria di primo grado
...
la scuola secondaria di I grado sarà interessata a significative modifiche del quadro orario obbligatorio delle lezioni...

Gli orari di funzionamento
Rispetto all'attuale orario obbligatorio delle lezioni, corrispondente ad una media di 27 ore settimanali, le due ore aggiuntive risultanti dalle integrazioni apportate dal citato art. 25 del decreto legislativo n. 226, sono destinate ad incrementare, per l'intera durata del corso, di un'ora settimanale l'insegnamento della lingua inglese, per un totale complessivo settimanale di tre ore, e di un'ora l'insegnamento della tecnologia, per un totale complessivo di due ore settimanali.
Ne deriva che dal prossimo anno scolastico l'orario di funzionamento obbligatorio annuale sarà di 957 ore, corrispondenti ad una media settimanale di 29 ore...


Commento personale:
Non si legge da nessuna parte che l'orario di funzionamento obbligatorio annuale ha vigore solo per le nuove classi prime.
Si possono invece leggere le parole :"per l'intera durata del corso".