21 settembre 2005

Domande sempre senza risposta

Cesare Leone, a nome di tutti gli iscritti ANIAT, e posso serenamente affermare anche a nome di circa 20 mila colleghi di educazione tecnica, torna a riproporre le stesse medesime domande che trovano risposta solo nel silenzio del ministro Moratti.
Ecco il testo del FAX inviato....

Alla Redazione di "Porta a Porta"
Fax 06 3721910

L’Aniat, vista la trasmissione "Porta a Porta" del 20 settembre 2005 nella quale sono intervenuti il Ministro Moratti, alcune rappresentanze sindacali, studenti, genitori ecc.
LAMENTA che, purtroppo, ancora una volta è stato ignorato da tutti il problema della cultura tecnologica nella scuola secondaria di primo grado.
Possibile che la cancellazione di una disciplina "Educazione tecnica" insegnata 3 ore la settimana, per 40 anni da una precisa categoria ( 20.000 persone circa) , il suo cambio di denominazione in "Tecnologia", la sua riduzione ad 1 ora soltanto ed il suo accorpamento tout court alle Scienze con conseguente possibile abolizione della relativa classe di concorso non costituisca nemmeno una novità della riforma di cui valga la pena di parlare ? Purtroppo è così! Silenzio totale!
Si sottopongono quindi alla Signora Letizia Moratti

OTTO Domande:

1) Perché ha mortificato la cultura tecnologica riducendo le ore da tre (Educazione Tecnica) ad una (Tecnologia)?

2) Perché la nuova disciplina (Tecnologia) che fino alle ultime bozze di lavoro relative alle Indicazioni Nazionali (30 marzo 2002) era stata presentata,correttamente come Tecnologia ed Informatica (ore 2 + 1 ) è risultata, alla fine, solo Tecnologia ed aggregata, per giunta a Matematica e Scienze?

3) Perché nei contenuti specifici della tecnologia (affidata agli insegnanti di matematica scienze) sono stati introdotti elementi della vecchia Economia domestica cara alla scomparsa scuola di avviamento professionale?

4) Perché l'insegnamento di tecnologia e informatica viene svolto solo nella scuola primaria, mentre nella secondaria di primo grado tale insegnamento viene "spalmato" su tutte le discipline senza un preciso affidamento didattico?

5) Perchè la tecnologia è così maltrattata al punto tale da essere confusa con le scienze e farla diventare, tra l'altro, capro espiatorio di una riforma (non condivisa) che mira solo al risparmio?

6) Perché vuole abolire la classe di concorso A033?

7) Perché continua a parlare di razionalizzazione di posti e non di tagli che verranno invece a verificarsi dall'anno 2006- 2007 per la tecnologia?

8) Perché del rapporto OCSE- PISA non menziona mai la parola tecnologia che pur nel rapporto originale è presente raccomandando agli Stati di aumentare di almeno il 15% il numero dei laureati in tecnologia entro il 2010?

Nella speranza che le domande vengano recapitate (cosa della quale non dubitiamo) e che le risposte siano date dal Ministro, cosa di cui invece dubitiamo molto, visto che si è sempre rifiutata di riceverci, porgiamo vive cordialità, e restiamo a disposizione per fornire tutta la documentazione eventualmente necessaria.

Prof. Cesare LEONE

Torino 21.9.05

20 settembre 2005

Intervista parallela: Panini (FLC) / Moratti

Il settimanale "OGGI" ha pubblicato la settimana scorsa un'intervista in parallelo, mettendo a confronto il segretario generale della FLC Enrico Panini ed il Ministro Letizia Moratti.
Le domande e le relative risposte sono state 26.
Il testo integrale delle risposte che il segretario generale ha inviato al settimanale "OGGI" è disponibile sul sito web della FLC (CGIL scuola).
E.Panini ha dato una interessante rispota che riguarda particolarmente di docenti di educazione tecnica:
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10) È vero che sono state ridotte le ore che i ragazzi passano alla
scuola secondaria di primo grado (l’ex media)? E, di conseguenza, quali materie sono state sacrificate?


La scuola media è stata completamente stravolta da una riduzione secca dell’orario per tutti e dall’aggiunta di una quota oraria facoltativa che può variare secondo le singole scelte delle famiglie. 27 ore settimanali è la quota oraria per tutti gli alunni, e questo ha comportato una riduzione di ore per tutti gli insegnamenti (i modelli precedenti andavano da un minimo di 30 ore fino ad un massimo di 40 ore), ma soprattutto per la lingua straniera e per l’educazione tecnica.
La scuola media, che vantava modelli di scuola di qualità (corsi ad indirizzo musicale, linguistico e tempi prolungati), deve oggi barcamenarsi con organici che, al massimo, ne garantiscono 30 di ore, cercando di scongiurare i rischi di discriminazione sociale che la facoltatività della frequenza può introdurre.
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Non ho la corrispondente risposta del ministro Moratti.
Qualcuno può gentilmente postarla sul Forum ANIAT? Grazie!

17 settembre 2005

Davvero l'educazione tecnica non verrà più insegnata?

Le richieste di informazioni da parte di persone non direttamente coinvolte nelle problematiche della scuola italiana si moltiplicano. Scrivono a questo blog chiedendo se è vero che non c'è più l'educazione tecnica.
Si domandano con meraviglia come mai nessuno ne parla.

Significa che la maggior parte della gente non si è ancora resa conto di quello che sta succedendo.
Chi ha i figli a scuola viene continuamente rassicurato dai dirigenti scolastici.
Non esiste una chiara percezione di quello che succederà il prossimo anno se la riforma va a regime.

Ecco dunque l’estratto di una mia risposta

> davvero l'educazione tecnica non verrà più insegnata ai ragazzi di 12/13 anni?

Vero.
L'intervento risale alla Legge 28 marzo 2003, n.53 che è una LEGGE DELEGA.
Il parlamento ha con questo rinunciato a gestire direttamente il processo di riforma DELEGANDO interamente al governo (l'attuale esecutivo) la formulazione delle nuove "regole del gioco".
Il governo, nella persona del ministro Moratti ha quindi proceduto a realizzare una riforma dopo avere ottenuto praticamente carta bianca.
Ne deriva che la riforma scolastica nasce per decretazione e non in seguito a quella che dovrebbe, sotto il profilo costituzionale, essere il normale percorso parlamentare.
La cancellazione dell'educazione tecnica sta nel DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59 che riduce il tempo scuola garantito dallo stato italiano a 27 ore / settimana, salva la possibilità di richiedere altre ore opzionali secondo l'offerta formativa formulata da ogni singola istituzione scolastica.

> com'è che nessuno dice nulla sui giornali?

Come è che Beppe Grillo pubblica una pagina di FAZIO VATTENE su un quotidiano nazionale e tutti tacciono?
Temo che la risposta sia la medesima.

> mi pare strano che la notizia mi sia sfuggita...

Alla maggior parte delle persone è sfuggito anche il fatto che il ministro NON è più della PUBBLICA ISTRUZIONE.
Si chiama Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca.
Il termine pubblica è stato cancellato.
Vorrà dire qualcosa?

> quand'è che la Moratti ha dato questa ulteriore picconata ai programmi?

19 febbraio 2004.
Il decreto azzera l'EDUCAZIONE TECNICA, rendendo senza valore l'abilitazione all'insegnamento di 16mila docenti.
Al posto dell'educazione tecnica si istituisce una sola ora/settimana di TECNOLOGIA che però viene affidata al docente di matematica-scienze, destinato a divenire insegnante di matematica-scienze-tecnologia.
Ti sarà certamente sfuggito, come a tutti, eccetto che agli insegnanti direttamente interessati, che l'INFORMATICA sbandierata dal ministro Moratti NON sarà materia di insegnamento perché è TRASVERSALE e competenza di tutti gli insegnamenti, quindi forse di nessuno.

Solo in via provvisoria l'ora di tecnologia resta temporaneamente assegnata ai "vecchi" docenti di EDUCAZIONE TECNICA.
In quasi tutte le scuole l'informatica viene ora svolta dal docente di educazione tecnica, utilizzando le ore che risultano "in esubero" cioé praticamente quelle due ore che "avanzano" dal momento che il ministro sta conservando "ancora per questo anno" la vecchia configurazione orario (tre ore per settimana = 1 di tecnologia + due che avanzano).

Quando la riforma sarà a regime, questo significa che i due terzi dei docenti di educazione tecnica risulteranno superflui.
Il rimanente terzo potrebbe fare "tecnologia", che però è assegnata dal decreto a matematica+scienze.
In tal caso, il decreto n.59 2004 stabilisce che si tratta di un'ora alla settimana.
http://www.istruzione.it/prehome/comunicati/2004/allegati/all_c.pdf
Come l'oretta di religione, per intenderci....

> ma che cosa studieranno i miei figli a scuola?

A questa domanda è difficile rispondere perché i contenuti di apprendimento non risultano più unitari sul territorio nazionale e sono diversi per ogni singolo istituto scolastico.
Considera inoltre che la prospettata riforma delle scuole superiori di secondo grado cancella o riduce drasticamente (a seconda dell'indirizzo di scuola superiore - istituto tecnico) anche quasi tutte le materie operative ed i laboratori, azzerando anche (per conseguenza) la figura degli insegnanti tecnico-pratici di laboratorio.
Mi riferisco a chimica, meccanica, elettrologia, elettronica, macchine idrauliche, tecnologia, metallurgia... tutte cose che non servono più "tanto se ne occuperanno i cinesi". Nel quadro della competizione globale la scuola italiana reagisce con una riforma di grande genialità creativa. Si introducono le nuove materie: "Teoria dei processi tecnologici" e "Gestione di progetto".
Praticamente: teorie, marketing, supporto postvendita, customer care... o no?
I nuovi quadri orario sono su:
http://www.istruzione.it/normativa/2005/allegati/dlgs_secondo_ciclo_quadriorario.pdf

> Verrò a trovarvi presto sul vostro blog...

La scuola e la società hanno bisogno di persone come te, impegnate a lottare per progredire e contare.
Donne e uomini che vogliono capire e valere, nati per sentirsi cittadini del mondo e protagonisti, non sudditi.
Grazie.

Infine un pensiero ed un augurio.
Appoggiamo la candidatura Moratti come sindaco a Milano:
UNA SPERANZA PER LA SCUOLA !

12 settembre 2005

La materia preferita

La rivista Marketing e Tv, ha recentemente svolto un sondaggio intervistando un campione di 700 ragazzi della scuola secondaria inferiore.
La scuola viene sostanzialmente percepita come troppo noiosa e per niente al passo con i tempi.
Il 50% del campione intervistato ritiene tuttavia che stare a scuola anche il pomeriggio sia "una piacevole forma di socializzazione con i compagni".
Gli studenti della scuola media inferiore si dimostrano poco soddisfatti dell'attuale offerta didattica ma propensi a mantenere il tempo pieno.
Solo il 19% dichiara di essere soddisfatto della scuola così come è, mentre il 7% si dice indifferente.
Circa il 70% degli studenti interpellati si dichiara scontento.
Emergono percentuali e giudizi severi.
Il 32% vede la scuola come "terribilmente noiosa e per niente al passo con i temi d'attualità"
Il 21% dichiara che è "inadeguata rispetto alle problematiche del mondo del lavoro"
Il 50 % del campione considera però positivamente l'estensione delle attività didattiche al pomeriggio.

Infine, e non dovrebbe essere una sorpresa, l'elenco delle materie che i ragazzi considerano con favore, quelle a cui non vorrebbero assolutamente rinunciare:

informatica (23%)
educazione fisica (20%)
educazione tecnica (16%)
educazione musicale (12%)

Generalmente l'attività di laboratorio informatico nella scuola secondaria di primo grado italiana è svolta da un docente di educazione tecnica.
Aggregando il dato dell'educazione tecnica (16%, terza materia preferita) e quello dell'informatica, si comprende con tutta evidenza che i ragazzi esprimono un deciso gradimento per la didattica prodotta dai docenti di EDUCAZIONE TECNICA, materia che la recente riforma ha invece cancellato.

10 settembre 2005

Ancora una verifica per resistere

Ancora una volta grazie per l'impegno a tutti quelli che ci hanno provato.
A quanto pare non siamo stati in pochi a cercare di inviare FAX ed email.
Purtroppo l'effetto è sempre il medesimo!

Mi ripugna ammetterlo, ma non abbiamo nessun interlocutore istituzionale.
Un furbo, generico, inutile "Considereremo con attenzione le osservazioni proposte" non sarebbe costato nulla. Invece... nemmeno quello!

Ogni altro commento è superfluo.
Comunque grazie ancora per la determinazione di tutti quelli che ci hanno provato.

Proviamo allora a pensare ad una verifica della situazione.
Mettiamo insieme le poche cose concrete su cui possiamo ragionare.

1)
La nostra materia risulta giuridicamente azzerata, ne consegue che l'abilitazione relativa appare inutile

2)
Vengono istituite due nuove discipline: tecnologia ed informatica. Nessuna di queste due corrisponde però ad una materia autonoma. Tecnologia costituisce articolazione dell'insegnamento matematico-scientifico-tecnologico. Informatica rappresenta una disciplina trasversale e non viene assegnata in modo specifico ad alcun docente.

3)
L'ora di tecnologia viene assegnata, in via transitoria, al docente di educazione tecnica, che passa così da 3 ore x 6 classi = cattedra 18 ore, ad un'ora per classe (come l'insegnamento della religione cattolica).

4)
L'organico viene assegnato, in via transitoria, sulla base della precedente struttura della cattedra di educazione tecnica. Ogni istituzione scolastica si trova così a gestire risorse in modo autonomo (laboratori, compresenze, mensa, supporto disagio, alfabetizzazione, integrazione, supplenze...).

5)
Il vigore giuridico della nuova normativa deriva interamente dalla decretazione nata da un'apposita legge delega. Sembrano resistere perplessità sulla correttezza costituzionale di un processo riformatore interamente realizzato attraverso la decretazione, mentre la costituzione impone a questo proposito precisi vincoli. Fino ad un espresso pronunciamento della corte costituzionale, quello che conta è quanto ha firmato il Presidente della Repubblica, errori sintattici e grammaticali compresi.

6)
I decreti hanno un vigore limitato nel tempo e debbono essere ratificati dal parlamento.
Sulla ripetuta proroga dei termini previsti dalla legge stessa ciascuno è libero di trarre personali conclusioni.

7)
Il quadro normativo, a mio parere già impreciso e confuso, presenta numerosi importati aspetti normativi come provvedimenti transitori.

Conclusione.
Il nostro ruolo professionale nella scuola italiana appare come transitorio, così come il quadro normativo.
Il nocciolo della questione sta nel risultare noi meno transitori delle attuali norme di attuazione della riforma. Francamente credo che esistano fondate speranze di successo. Una parte non irrilevante della stessa attuale maggioranza politica sta rendendosi conto delle concrete enormi difficoltà. L'estensione della cancellazione delle materie operative, dei laboratori e degli insegnamenti tecnico-prarici a tutta la scuola secondaria superiore non è cosa che possa passare senza che si sviluppino conseguenze davanti alle quali non basterà chiudere gli occhi.
I nodi, a partire dal nostro, verranno presto al pettine. Vedremo se qualcuno si prenderà la responsabilità di mandare a casa qualche decina di migliaia di professionisti della scuola di Stato perché tanto non servo più. Qualcuno dovrà spiegarlo bene a tutti gli imprenditori, partendo dalla Confindustria... "l'educazione tecnica oggi no serve più perché..." Aspetto di sentire la risposta a questo perché. Con me la attendono in tanti, cominciando dalle famiglie e dai nostri allievi.
Le risposte, quelle date e quelle non date, si giudicano nelle urne.

08 settembre 2005

Al Vittoriano

La cerimonia di apertura dell'anno scolastico presenta singolari richiami... Vittoriano... Alla presenza di 1500 studenti provenienti da tutte le regioni italiane... saggi ginnici e coreografie. Mi ricorda qualcosa che ho studiato in storia ma non ricordo cosa.

Se non fosse che presenta Fabrizio Frizzi e che "Saranno presenti anche personalità del mondo dello spettacolo, dello sport, delle arti, della moda" mi preoccuperei veramente.

Sul comunicato ministeriale NON sta scritto "Saranno presenti anche personalità del mondo della cultura, della ricerca e delle scienze". Si saranno dimenticati di invitarli o non ce li volevano proprio?

Fantasmi didattici e progettazione concreta

In questi giorni ricevo privatamente messaggi che mi chiedono più o meno esplicitamente di avanzare proposte di UDA, competenze, contenuti e compagnia cantando. Qualcuno educatamente, qualcuno in forma quasi perentoria, per tutti il problema da risolvere è: "come dare apparenza di vita ad una disciplina che la riforma ha disintegrato?"

Il problema è che lo stesso Comitato Nazionale della Pubblica Istruzione (che ora pubblica non è più nemmeno nella denominazione ministeriale) ha dichiarato la riforma "inemendabile".

Che senso abbia che io, tu, noi tutti, proviamo a fare capriole per fare finta che sia possibile farla funzionare?

Nelle mie nuove sedi ho chiesto il permesso di pubblicare sul web la programmazione concordata. Mi hanno chiesto se ero matto. Noi abbiamo lavorato anche fino a notte e poi regaliamo? Che se le facciano! OK questo è il nostro modo di restare forti insieme. Sono decisamente "irritato".
Tanto più che, eccettuata una ristrettissima "elite" di autentici eroi, troppi colleghi e colleghe si impegnano a dimostrare nei fatti che "ce lo meritiamo".

Eppure se si leggono tutte le programmazioni che stanno nascendo in questi giorni, il solo denominatore che le accomuna è: "teniamo buono quello che finora ha funzionato".
Per il resto tocchiamo con mano il nostro dissolvimento professionale.

Mi sono sbagliato a chiedere ad un collega di matematica se era insegnante di educazione tecnica, che sciocco, ho usato ancora la vecchia terminologia.
NooOOO !!! Mi ha risposto schifato come se gli avessi chiesto se portava il parrucchino.

Carmen> A chi la programmazione delle UdA per l'informatica?

Ormai in diverse scuole l'informatica viene automaticamente assegnata al docente di matematica scienze, a prescindere dalle competenze possedute.
Alcuni di noi hanno un curriculum professionale da genio informatico e certificazioni a pacchi: non contano.

Io mi sono stancato.
Ho detto ai presidi: ho una cattedra in organico a tre ore/classe. Io costituisco una risorsa a servizio della scuola. Questo è il mio curriculum professionale. Decidete voi. Io so insegnare nudo in un campo di trifoglio: non è bello da vedere, ma lo so fare.

Vi prego di scusarmi per quello che appare come un atteggiamento BARBARO.
Si. Sono un barbaro.
Non mi sta bene di fingere lealtà a Caligola per giovarmi di corruzione e immoralità.
Ho sbagliato a confessare che la mia programmazione per questo biennio è stesa in modo
decisamente provocatorio per continuare a fare quello che so fare e quello in cui credo.

In conclusione....
Non ho nessuna intenzione di sforzarmi di inventare strane alchimie per dare parvenza di vita a questo morto vivente.
OSA, UDA... non esistono nella legge 53 del 2003, non esistono del decreto 59 del 2004.
Leggetevi bene le fonti giuridiche, provate a fare la ricerca delle ricorrenze con word su "portfolio", "OSA", "UDA"...
Cosa essere cosa, UDA? Dice il mio cuore barbaro!

Chi se li è inventati?
Perché dobbiamo correre a chinarci davanti al sacro simulacro dell'Imperatore portato da Roma ?
Perché lo chiede il centurione quando nemmeno le LEX romana lo porta scritto?

Basta. Se vogliono le UDA devono scriverlo, dirmi cosa sono, dove sono, quali sono, a che servono, come si usano.

Per me resta forte e fermo che "L'essenziale è invisibile agli occhi".
Che vada all'inferno la programmazione con tutti gli OSA e le UDA.
Per me contano solo i sorrisi negli occhi che si incroceranno a partire dalla settimana prossima.

Per i nostri ragazzi, per le nostre ragazze, per noi ... sarà un buon anno scolastico 2005-2006.

Io arriverò a giugno 2006 da insegnante. La Moratti ci arriverà da Ministro?
Non credo proprio.
Il supremo organo di consulenza nazionale per la scuola ha formalmente dichiarato "inemendabile" questa riforma. Sono del parere che non sia saggio affannarci ad attuare l'inattuabile e concretizzare fantasmi didattici che forse si dissolveranno prima ancora che chiuda questo anno scolastico.

06 settembre 2005

Conferenza stampa del ministro Moratti

NESSUNA NOVITÀ, SIAMO ALLE SOLITE

Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

L'odierna Conferenza stampa del Ministro dell'Istruzione si è svolta in continuità con tutte le altre: la situazione è quasi perfetta, va tutto bene ha ampiamente ribadito il Ministro.
L'unica novità della Conferenza è rintracciabile nelle cose non dette: ovvero, siamo di fronte all'atto che avvia il probabile e rapido abbandono del Ministero per la campagna elettorale a Milano.
Quindi una Conferenza stampa di addio.
Per questo i toni sono stati, se possibile ancora più del solito, propagandistici.

La sostanza dei fatti si ricava da pochi dati desumibili dai documenti del Ministero stesso:

a) i provvedimenti ?riformatori? sulla scuola sono di fatto al palo a causa dell'amplissimo dissenso registrato. Quindi un fallimento su tutta la linea;

b) le risorse per il funzionamento delle scuole statali sono diminuite dal 2001 al 2005 del 43%;

c) le risorse per sostenere l'offerta formativa delle scuole statali sono diminuite di quasi il 25% nello stesso periodo;

d) le scuole statali sono state ridotte talmente allo stremo che non hanno le risorse per pagare la Tassa sui rifiuti;

e) le risorse per la scuola privata, nel contempo, sono state incrementate in modo significativo;

f) la dispersione scolastica, con la riduzione di un anno dell'obbligo scolastico voluta dal Ministro, è aumentata.

Sarebbe stato utile che, a fine legislatura, il Ministro dell'Istruzione avesse preso atto del vastissimo dissenso che circonda le sue scelte e avesse dato ascolto, per una volta almeno, alle richieste del mondo della scuola e della società.
Così non è stato, è mancato il coraggio ed allora è più facile continuare a ricorrere alla propaganda.

Roma, 6 settembre 2005

05 settembre 2005

Appunti tutor e portfolio

Tutor

DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n. 59
Articolo 10, punto 5
5. L'organizzazione delle attività educative e didattiche rientra nell'autonomia e nella responsabilità delle istituzioni scolastiche, fermo restando che il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 9 è affidato, anche attraverso la personalizzatone dei piani di studio, ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche previste dai medesimi piani di studio. A tale fine concorre prioritariamente, per l'intera durata del corso, il docente in possesso di specifica formazione che, in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, svolge funzioni di orientamento nella scelta delle attività di cui al comma 2, di tutorato degli alunni, di coordinamento delle attività educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall'allievo, con l'apporto degli altri docenti.

Portfolio

Non compare "portfolio" in
LEGGE 28 marzo 2003, n.53
Art. 5.punto f (Formazione degli insegnanti)

le strutture didattiche di ateneo o d'interateneo di cui alla lettera e) promuovono e governano i centri di eccellenza per la formazione permanente degli insegnanti, definiti con apposito decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca; g) le strutture di cui alla lettera e) curano anche la formazione in servizio degli insegnanti interessati ad assumere funzioni di supporto, di tutorato e di coordinamento dell'attività educativa, didattica e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative.

Non compare "portfolio" in
DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59 Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53.

Il portfolio non è nominato né nella legge 53 né nel decreto 59 attuativo della legge.
Il portfolio è descritto solo nelle Indicazioni Nazionali transitorie, allegate al decreto stesso.
Resta difficile identificare da quale fondamento giuridico si faccia discendere obbligatorietà.

OSSERVAZIONI
:

Poniamo che una legge imponga che "ogni Comune deve avere un parroco" (in possesso di specifica formazione).
Il Sindaco mi chiama e mi nomina parroco, per il momento ed in attesa del sacerdote in possesso di specifica formazione.
Io rifiuto perché la legge impone come prerequisito il possesso di specifica formazione e non ammette soluzioni transitorie. Infine la legge stabilisce anche CHI provvede alla formazione e precisa chiaramente "degli insegnanti interessati ad assumere funzioni di supporto, di tutorato...".
La legge non recita "degli insegnanti incaricati" o "degli insegnanti nominati".
L'interesse di una persona si esprime liberamente con un atto volontario.
Non sembra esserci spazio per interpretazioni. La legge è chiara.
Non appare quindi corretto ritenere l'assegnazione della funzione tutoriale un obbligo di servizio per alcuno.

04 settembre 2005

Al debutto un anno denso di sfide.

Dal sito web GILDA ins.
La riforma Moratti da attuare, il contratto 2004/5 da firmare
di Alessandra Ricciardi

Inizia un nuovo anno, all'insegna delle riforme da finire e del contratto da chiudere. L'anno scolastico che parte dopodomani, con circa un milione di dipendenti, tra dirigenti, insegnanti di ruolo e precari e personale ausiliario, tecnico e amministrativo, che dovranno prestare servizio per una popolazione studentesca di circa 7,7 milioni, sarà l'ultimo anno che vedrà al ponte di comando il governo Berlusconi.

Nel 2006, con le politiche, le carte si rimescoleranno, con qualsiasi esito elettorale. E il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, è già data come probabile candidata per Forza Italia alla poltrona di sindaco di Milano. Ma al di là degli scenari di fine legislatura, ci sono scadenze tecniche che fanno sì che nei prossimi due/tre mesi si giochino partite importanti.

A partire dalla riforma della scuola, avviata con la legge n. 53/2003, per finire con il contratto, le cui trattative partiranno il prossimo 7 settembre. Sono 15 i decreti necessari ad attuare la riforma Moratti: già applicato il decreto per la scuola primaria, è stato approvato definitivamente quello per il nuovo obbligo scolastico (a regime, fino a 18 anni si dovrà studiare fino a un diploma o a una qualifica professionale) e per l'alternanza scuola-lavoro, con decorrenza 2006/07. Varati solo in prima battuta (devono acquisire ancora i pareri parlamentari per il via libera definitivo), il decreto che disciplina la nuova formazione iniziale dei docenti e l'accesso alla professione e il provvedimento sulla secondaria superiore.
Per questo troncone della riforma, la Moratti ha chiesto al consiglio nazionale della pubblica istruzione di poter avviare una sperimentazione già da quest'anno.

Ancora in alto mare, invece, la definizione delle indicazioni nazionali, ossia dei nuovi programmi, del piano pluriennale di investimenti e delle schede di valutazione. Il tempo che resta è davvero poco, visto che la delega al governo per approvare tutti i decreti, salvo nuova deroga, scade il prossimo 17 ottobre. Entro questo termine, ciò che è fatto è fatto, ciò che resta fuori sarà affare del la prossima legislatura. Ed è sempre da vedere che cosa una maggioranza di diverso colore deciderà sull'intera riforma. Non sono poche le voci nel centro sinistra, a partire da Oliviero Diliberto, leader dei Comunisti italiani, che promette di abrogare la legge n. 53, per ricominciare da capo.

Sembra poi essere definitivamente tramontata, anche alla luce dei dissensi interni al centro-destra, la riforma dello statue giuridico degli insegnanti. Per approvare il progetto resta in fondo meno di un mese reale di lavori parlamentari prima delle elezioni, tenuto conto dell'arrivo alle camere della legge finanziaria. E avviata invece a soluzione la vertenza per il contratto della scuola. Approvata la direttiva all'Aran, le trattative per rinnovare il biennio 2004/05 partiranno il prossimo 7 settembre. Una partita che porterà nelle tasche di docenti e Ata un aumento del 5,01%, a cui si aggiungono i risparmi realizzati nel settore: 285,6 milioni di euro per gli insegnanti, 33 milioni per gli Ata. Complessivamente, aumenti in media di 130/150 euro al mese. Novità potrebbero esserci anche per i precari: entro il prossimo 30 settembre il dicastero di viale Trastevere dovrà presentare il piano pluriennale di assunzioni, come prevede la legge n. 168/2005, che tra l'altro autorizzava le 40 mila immissioni in ruolo per il 2005, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 22 agosto scorso.

03 settembre 2005

Proposte di attività laboratoriale

Alcune ipotesi per i percorsi di apprendimento
da proporre come attività opzionali


I laboratori vanno sempre progettati avendo ben chiare le aspettative dell'utenza e le risorse umane e materiali effettivamente disponibili nell'istituzione scolastica.
Risultati positivi possono essere conseguiti solamente valorizzando la specifica professionalità e le competenze dei singoli docenti.
Le proposte che seguono costituiscono quindi un contributo da considerare come spunto di carattere generale.
La natura degli interventi e le indicazioni di percorso sono forzatamente sintetiche.
Una precisa programmazione va poi sviluppata nel momento in cui si passa dalla fase di proposta a quella di progettazione operativa.

Ecco comunque alcuni temi che potrebbero rivelarsi fonte di ispirazione:

8 Proposte di apprendimento operativo attraverso l'attività laboratoriale

¤ Tecniche di comunicazione informatica
¤ Fotografia e grafica digitale
¤ Produzione di contenuti per il web
¤ Trattamento informatico dei testi
¤ Applicazioni del foglio di calcolo e database
¤ Lettura dell'immagine fotografica, cinematografica e televisiva
¤ Laboratorio di integrazione culturale
¤ Progetto ORIGAMI


Informatica generale (biennio)
Attività di laboratorio informatico


Fotografia_1
Laboratorio dell'immagine ottica, chimica digitale
Attività opzionale di laboratorio informatico-scientifico
(secondo anno)


Fotografia_2
Laboratorio dell'immagine ottica, chimica digitale
Attività opzionale di laboratorio informatico-scientifico
(secondo anno)


Documentazione della produzione didattica a.s. 2004-2005
su http://www.gri.it/didattica/flero/

Anno scolastico e riforma: novità?

CISL Scuola
Anno scolastico e Riforma: novità?
Cosa è cambiato nell'attuazione della Riforma ?
Potete consultare direttamente
il documento sul sito web della CISL SCUOLA
La documentazione completa è
scaricabile con un file zippato.

In pratica nessuna novità per i docenti di educazione tecnica.

02 settembre 2005

Realtà o fantasia ?

La strabiliante notizia qui sotto riportata è tratta

dal sito web della GILDA ins.

Quando la realtà supera ogni fantasia



Oggi, un ITIS di Reggio Calabria, ha proclamato la propria indipendenza staccandosi dal sistema dell'istruzione statale.
L'autoproclamatosi Dirigente dell'istituto, sig. G. C., ha messo alla porta la Dirigente Scolastica assegnata dal ministero e l'Ispettore Ministeriale che la accompagnava.
Non riconoscendo l'autorità di entrambi oltre che quella della Direzione Scolastica regionale.
Dirigente e Ispettore sono stati fuori in cortile sotto un albero mentre all'interno dell'Istituto gran parte del personale docente firmava per accettazione il piano delle attività proposte dal sig. G.
Il personale di segreteria invece si occupava delle incombenze di inizio anno, fra cui l'assunzione in servizio del personale supplente.
Il sig, G. C., l'autoproclamatosi dirigente dell'ITIS è privo di contratto non avendo firmato quello che lo assegnava ad altro istituto cittadino. Istituto, tra l'altro, che al momento è sprovvisto di dirigente.
Presumo che domani verrà ammainata la bandiera della Repubblica Italiana e sostituita con una raffigurante un gatto rampante e che l'ITIS muterà la propria denominazione in ITI "C.G.".
Arkannen - da it.istruzione.scuola - 1 settembre 2005





Camera dei Deputati
Seduta n. 480 del 22/6/2004
ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazioni a risposta scritta:


ANGELA NAPOLI. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca. - Per sapere - premesso che:
nell'Istituto Tecnico Industriale Statale «XX» di Reggio Calabria, da tempo, il dirigente scolastico, professor C. G., sta emanando sistematicamente, sanzioni disciplinari e sospensioni cautelari nei confronti di più docenti; il citato dirigente scolastico è stato rinviato a giudizio dal GUP del Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Penale II - in data 24 maggio 2004, per abuso d'ufficio ed è stato denunziato ed indagato per falso, calunnia e diffamazione, reati tutti addebitabili alla sua funzione di dirigente; esistono registrazioni foniche e testimonianze, già depositate presso l'Autorità Giudiziaria, relative a probabili alterazioni di atti pubblici per punire un docente;
in data 21 maggio 2004, con nota prot. 152/ris, il medesimo dirigente
ha richiesto la destituzione del professor Francesco Scordamaglia, validissimo e serio docente di matematica con contratto a tempo indeterminato presso il Liceo Scientifico Statale «Leonardo Da Vinci» di Reggio Calabria, formalmente per aver tenuto un comportamento lesivo delle funzioni e dignità del suddetto dirigente scolastico, ma sostanzialmente - secondo l'interrogante - perché, nella qualità di responsabile provinciale del sindacato «Gilda degli Insegnanti», ha assunto la difesa dei docenti dell'Istituto Tecnico «X», sospesi da servizio; ad opinione dell'interrogante, il direttore scolastico regionale, dottor Ugo P., come sempre, manca di iniziativa nell'assumere i provvedimenti del caso -: se non ritenga, necessario ed urgente, di dovere avviare una adeguata, oculata e trasparente visita ispettiva per accertare la situazione, le relative responsabilità ed i conseguenti provvedimenti. (4-10289)
 

01 settembre 2005

Tra pochi giorni si torna a scuola

Eccoci alle soglie di un nuovo anno scolastico.
Un'amica collega mi ha confessato di non essere riuscita, durante le vacanze, a "staccare completamente la spina".
Purtroppo non è stato facile per nessuno di noi, docenti di ex Educazione Tecnica, abbandonare ogni preoccupazione per la situazione della scuola italiana.
Così non abbiamo potuto evitare di arrovellarci sulle ipotesi che comporta la nostra situazione. Il pensiero, dentro, continuava a girare anche quando abbiamo deciso di "non pensarci".

Tuttavia il meccanismo di attuazione della riforma, almeno per educazione tecnica / tecnologia sembra essersi fermato in modo irreale.
La questione rientra nel quadro che qualcuno ha chiamato TORPORE.
Credo piuttosto che si tratti di una profonda ANESTESIA.
Nella società, nell'economia, nella politica, stanno accadendo fatti che un tempo avrebbero generato rivolte.
Oggi invece sembra che il corpo dell'Italia, la gente, quello che tanto tempo fa si chiamava "il popolo" risulti perfettamente anestetizzato.
Il coltello affonda nella carne ma non si apre nemmeno un occhio.

Ci attendevamo ulteriori disposizioni, un provvedimento sulla classe di abilitazione, un chiarimento... NULLA.
Nessuna nuova = buone nuove!
Non potevamo restare senza che si stabilisse veramente cosa e per quante ore avremmo insegnato e che cavolo di docenti siamo noi di ex-educazione tecnica.
Non si è fatto.
OK !
Questo, per me, significa che facciamo bene ad andare avanti per la nostra strada.
A parte l'oretta di tecnologia, le altre due ore, nei fatti, non ci sono state tolte.
Andremo avanti ad usarle come stiamo imparando a fare.

Tra pochi giorni si torna a scuola

Dobbiamo andare in depressione ?
Non credo proprio.
Noi andremo avanti, con coraggio e determinazione, a fare il nostro meraviglioso lavoro.
Lo faremo attenendoci ai nostri riferimenti morali ed educativi, ai valori che abbiamo costruito attraverso il percorso di sviluppo e consapevolezza culturale di una disciplina vitale per la scuola e la società italiana.
Tutto il resto vada all'inferno!

BUON ANNO SCOLASTICO 2005-2006

Lettera del Segretario generale della FLC Cgil

Enrico Panini, nell'augurare BON ANNO SCOLASTICO con una lettera che potete leggere su:
FLC-CGIL
formula pesanti riflessioni sulla situazione della scuola italiana.
Eccono un breve brano...

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Insomma, il nostro futuro si scrive qui ed ora non in un altro tempo.
Ecco perché la FLC è in campo con tutte le sue forze per tenere alta l'esperienza migliore della nostra scuola contro provvedimenti che hanno un impatto gravissimo.

Contemporaneamente vogliamo dedicare la nostra attenzione alla fatica sovente vissuta come priva di senso, alla quale ognuno è costretto da scelte sbagliate e miopi.
Una fatica che merita rispetto ma che ci genera anche indignazione proprio perché priva di senso.
.. [omississ] ...
E questo è inaccettabile!
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